Ambiente

Marsala, recuperati 2500 chili pneumatici sui fondali del porto

Circa 2500 chili di pneumatici abbandonati sono stati recuperati sui fondali del porto di Marsala, di fronte la banchina dei Mille, da sette sub ad iniziativa delle associazioni “Marevivo” ed “EcoTyre”, che lungo le coste italiane stanno conducendo una campagna patrocinata dal Ministero della Transizione Ecologica.

A collaborare con i sub sono stati i volontari di “senSEAbilization”.

I pneumatici fuori uso, spiega una nota di Marevivo ed EcoTyre, “sono rifiuti che se lasciati in natura sono classificati come permanenti, cioè non si deteriorano, rimangono in mare o in natura per centinaia di anni”. Se ben gestiti, invece sono riciclabili al 100%.

“La nostra attenzione ai temi dell’ambiente, dell’ecosostenibilità e dell’economia circolare – ha detto il sindaco di Marsala, Massimo Grillo – è molto forte e ogni campagna, ogni iniziativa che va nella direzione del prendersi cura del pianeta non può che trovarci pienamente disponibili.

Proprio in questi giorni, Marsala ha ottenuto, come comune capofila, un finanziamento per il progetto Green City che, mettendo in rete varie comunità comunali del Mediterraneo, vuole promuovere soluzioni per affrontare temi come il riscaldamento globale e l’inquinamento a partire dai territori, dalle città”.

Per il comandante del porto di Marsala, il tenente di vascello Carla Picardi, “L’importanza di attività di questo genere non sta solo nel rimuovere i materiali che inquinano i nostri mari, ma anche e soprattutto nel sensibilizzare i cittadini sul tema della tutela ambientale”.

“Siamo ormai giunti alla quinta tappa dell’edizione 2021 di Pfu Zero sulle coste italiane – ha spiegato Enrico Ambrogio, presidente di EcoTyre – un progetto, con Marevivo, che ha contribuito a sensibilizzare, negli anni, tanti cittadini e turisti sulla corretta gestione dei Pfu”.

“Giungono sempre più richieste da tutta Italia per questa iniziativa – ha detto, infine, Carmen di Penta, direttore di Marevivo – perché è importante la sensibilizzazione.

I cittadini infatti scoprono che il rifiuto può diventare una risorsa e le amministrazioni comunali accolgono con grande piacere i nostri interventi”.