Cultura e dintorni

Martina Caruso: “Porto l’isola di Salina nei miei piatti”

Ha affiancato Jamie Oliver, Gennaro Esposito, Pedro Miguel Schiaffino, per citarne alcuni. Ma il suo maestro indiscusso e punto di riferimento è il papà Michele. Porta Salina, la sua isola, in ognuno dei suoi piatti attraverso contaminazioni e sperimentazioni giocose, mettendo le materie prime del territorio al centro della sua idea di cucina.
Martina Caruso, classe ’89, chef e patron del ristorante eoliano Signum, a Malfa, rientra a pieno titolo nel firmamento degli chef stellati. Nel 2016 l’ingresso trionfale nella Guida Rossa, che la premia con l’ambita Stella Michelin; nello stesso anno riceve il Premio Cuoco Emergente d’Italia dal Gambero Rosso e il Premio Cuoca dell’anno da «Identità Golose». Nel 2019 il prestigiosissimo Premio miglior chef donna Michelin 2019 sostenuto da Veuve Clicquot. Un anno dopo la rivista «Forbes Italia» la inserisce tra le 100 donne di successo.

Come nasce l’amore per la cucina?
“Sono praticamente cresciuta al Signum, dove osservavo mio padre in cucina e con gli occhi carpivo ogni segreto di questo meraviglioso mestiere. È stato un amore a prima vista e già a quattordici anni, a differenza di molte mie coetanee che avevano altri interessi, sognavo di diventare una chef. Così ho deciso di studiare all’istituto alberghiero. Finita la scuola mi sono trasferita a Roma, dove ho frequentato un corso organizzato dal Gambero Rosso, ma in estate ritornavo a Salina a lavorare al ristorante per la stagione estiva. Poi ho partecipato a diversi stage, sia in Italia che all’estero con nomi importanti dell’alta cucina: ognuna di queste esperienze mi ha fatto crescere professionalmente e ha arricchito il mio bagaglio culturale”.

Come definisce la sua cucina?
“Mediterranea in primis. Ma anche giocosa perché mi piace giocare con le consistenze e contaminata da spezie e tecniche di altri Paesi. Uso, ad esempio, il barbecue giapponese yachitori, con cui realizzo diverse cotture, o la marinatura peruviana leche de tigre”.

Quanto è importante il territorio nei suoi piatti?
“La mia isola, Salina, è presente in ogni piatto che cucino. Riprodurre attraverso i sapori i colori e le suggestioni della mia terra è una bellissima sfida. Ogni prodotto del territorio, dai capperi, al finocchietto, all’olio extravergine di oliva, è un valore aggiunto”.

È la più giovane chef a ricevere l’ambita Stella Michelin in Italia… una bella soddisfazione!
“È un riconoscimento dall’immenso valore e anche una grossa responsabilità per me, sia nei confronti di chi lavora al mio fianco, nella mia brigata, che dei clienti che investono tempo e denaro per venire a provare la mia cucina. Ma anche uno stimolo a fare sempre meglio”.

Con chi le piacerebbe cucinare a quattro mani?
“Sicuramente con Mauro Uliassi, per la sua straordinaria capacità di lavorare e cucinare il pesce”.

Cucina e tv, un binomio sempre più diffuso. Cosa ne pensa?
“Non ho mai guardato e non guardo trasmissioni di cucina in televisione. Credo che la figura dello chef richieda dedizione e sacrificio: è un mestiere estremamente difficile per il quale sono necessarie umiltà e determinazione”.

Cosa riserva il nuovo menu del Signum per l’estate?
“Si chiama Cinque corse ed è un menu alla scoperta di piatti nuovi, dallo sgombro affumicato, melograno, foglie di capperi e menta, alla lasagnetta fredda con verdure, dal fagottino di polpo, ’nduja, patate, limone e olive alla triglia con puntarelle, acciughe e salsa al caciucco”.

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L’agenda di Kalós

Domani e dopodomani, al Castello Maniace di Siracusa, la seconda edizione di Siracusa Book Festival. Cuore della manifestazione sarà il Premio Alessandra Appiano, dedicato alla memoria della scrittrice e giornalista astigiana che si è tolta la vita nel 2018.

Fino al 26 giugno, a Motta D’Affermo (ME), Il Rito della Luce ideato e voluto dal maestro Antonio Presti che quest’anno restituirà silenzio e riflessione. Non ci saranno artisti e performer come avvenuto negli scorsi anni, ma la Piramide, luogo di condivisione collettiva, sarà aperta al pubblico domenica dalle 16 al tramonto.

Fino al 30 settembre, al Museo d’Arte Contemporanea “Ludovico Corrao” di Gibellina, le foto di Frida Kahlo in dialogo con le opere di Mario Schifano: un intreccio espositivo per fare dialogare due grandi maestri dell’arte contemporanea. La mostra Frida Kahlo, ritratto di una vita raccoglie 150 fotografie originali che raccontano la vita, l’arte, le amicizie, gli amori e le vicende storiche di una delle più importanti artiste dell’arte del Novecento.

Dal 26 giugno al 2 luglio, al Teatro Antico di Taormina, il grande cinema va in scena per la 68a edizione del Taormina Film Fest che apre con Il Padrino in versione restaurata alla presenza di Francis Ford Coppola. La serata di domenica 26 giugno, condotta da Anna Ferzetti, inaugura un programma ricco di stelle, da Giuseppe Tornatore a Ferzan Özpetek.

Da oggi al 5 luglio a Palermo, il Sicilia Jazz Festival, che aprirà i battenti con una doppia “prima mondiale”. In scena due grandi nomi del jazz internazionale: la Concertgebouw Jazz Orchestra con la grande artista olandese Trijntje Oosterhuis sul palco dello Steri nel JazzVillage alle 19.30 per presentare Sing Sinatra, mentre due ore dopo il pubblico potrà ascoltare le orchestrazioni e gli arrangiamenti di canzoni d’autori italiani. Per il concerto di apertura del ciclo del Teatro di Verdura, alle 21.30, Paolo Fresu si esibirà in prima assoluta, accompagnato dall’Orchestra Jazz Siciliana, diretta dal resident conductor Domenico Riina. Nel cartellone anche Dianne Reeves, Raphael Gualazzi, Sarah Jane Morris, Max Gazzè, New York Voices, Fay Claassen, Tom Seals, Ivan Lins & Jane Monhait, Simona Molinari, Christian McBride.