Con la stagione invernale, il ministero della Salute si porta avanti, anticipando un eventuale ritorno di ondate di epidemia da SarsCoV2. Lo fa con una circolare, in cui illustra azioni che dovranno essere messe in atto in caso di un peggioramento della situazione. Una predisposizione, regione per regione, di misure per evitare il propagarsi dell’infezione e il sovraffollamento degli ospedali e delle terapie intensive, firmata dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, e dal direttore della Programmazione Stefano Lorusso, elaborata con il supporto dell’Istituto superiore di sanità.
Potrebbe dunque esserci un ritorno alle mascherine in ambienti chiusi, che al momento sono obbligatorie solo nelle strutture sanitarie e nelle Rsa, il ricorso allo smartworking per quei lavori in cui è possibile lavorare anche da casa, la continua ventilazione di ambienti chiusi, la riduzione degli assembramenti e, naturalmente, il ricorso al vaccino, soprattutto per le categorie a rischio. In più, il ministero della Salute raccomanda la somministrazione della vaccinazione anti-Covid ai bambini fragili tra i sei mesi e i quattro anni.
Per quanto riguarda i servizi sanitari regionali, nella circolare il ministero ritiene indispensabile venga verificata e, se necessario, rafforzata la preparazione, al fine di fronteggiare altri picchi di infezione da Sars-CoV-2 e sottolinea l’importanza “che l’assetto organizzativo dei servizi sanitari dedicati al Covid-19 (con particolare riferimento alle dotazioni di posti letto ospedalieri) dovrà seguire dinamicamente gli andamenti della relativa domanda e della situazione epidemiologica”, non trascurando i protocolli come la disinfezione e sanificazione degli ambienti di soggiorno, l’approvvigionamento di materiali di consumo, strumentazione, dispositivi, diagnostici, farmaci e vaccini; la disponibilità di personale sanitario formato e continuamente aggiornato, che possa supportare i reparti ospedalieri e i servizi territoriali nel caso di un aumento del numero di casi tale da superare l’attuale capacità dei sistemi assistenziali e dei Dipartimenti di Prevenzione.
“Sebbene l’evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile – scrive il ministero della Salute nella circolare – il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute, prima fra tutte l’influenza, e alla possibile circolazione di nuove varianti di SarsCoV2, determinata anche dai comportamenti individuali e dallo stato immunitario della popolazione. Si avverte la necessità di intensificare il sequenziamento – aggiunge – al fine di raggiungere una numerosità sufficiente a identificare l’eventuale circolazione di nuove varianti. Particolarmente importante è evitare la congestione delle strutture sanitarie, limitando l’incidenza di malattia grave da Covid-19 e – conclude – le complicanze dell’influenza nelle persone a rischio, proteggendo soprattutto le persone più fragili”.