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Morte Messina Denaro, De Luca: “Inquietanti coperture, si porta tutti i segreti nella tomba”

“Di questo personaggio cosa possiamo dire? Era il capo della mafia? Pare di sì, la cosa paradossale è che abbia portato avanti le sue guerre allo Stato e alla legalità mai pentendosi“, ha commentato su una diretta Facebook il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, commentando la notizia della morte dell’ex boss di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro.

“Di fronte alla morte, noi Cristiani diciamo sempre ‘pace all’anima sua’ ma, ovviamente, ci troviamo di fronte a un soggetto che è stato, da un punto di vista umano, un animale. Questo è quello che mi sento di dire”, ha aggiunto.

“Ci sono state connessioni con pezzi di Stato”

Per l’ex sindaco di Messina restano comunque “inquietanti” le “coperture di cui ha goduto, le connessioni che ci sono state sicuramente con i pezzi dello Stato, le devianze che ci sono purtroppo all’interno di certi pezzi dello Stato”.

“Perché non è spiegabile – ha ribadito De Luca – come questo soggetto per oltre trent’anni abbia fatto la bella vita e che abbia continuato a comandare, a condizionare la nostra terra. Non è accettabile”.

“Con morte di Messina Denaro restano i crimini”

“Questo è stato comunque un genio del male. Chissà, se il suo genio fosse stato votato al bene, avrebbe potuto contribuire a migliorare la nostra terra. Quello che rimane, con la sua morte, è tutto ciò che poteva essere utile per far saltare il terzo-quarto livello, quello che porta a quel verminaio dove, purtroppo, si sono trovati tutti quanti”.

Restano i crimini e i delitti di cui si è macchiato e “l’aver spezzato la vita a uomini e donne che stavano portando avanti un’operazione di pulizia e di cambiamento della nostra terra”.

“Lo hanno preso o si è consegnato?”

Matteo Messina Denaro “si porta nella tomba tutti i suoi segreti e le chiavi per accedere a quegli ambienti che sono stati le connessione per garantirgli di continuare a fare il mafioso e il criminale”.

“Rimane il dubbio: è stato preso o si è consegnato? Oggi il dubbio rimane ancora più forte, sicuramente il soggetto era certo che la vita stava per finire e quindi rimane il dubbio se abbia voluto concludere con una sceneggiata la sua storia”, conclude il sindaco di Taormina.