Sono trascorsi pochi minuti dalla mezzanotte quando i lampeggianti delle motovedette d’altura, due della Guardia Costiera e una della Guardia di Finanza, hanno annunciato l’imminente arrivo del convoglio con in mezzo il grosso peschereccio blu lungo 25 metri.
Le manovre di affiancamento sono state lunghe e delicate e poco prima dell’una di notte il gigante di ferro veniva ormeggiato alla banchina del porto commerciale di Lampedusa. Finanzieri e guardacoste lo hanno intercettato a circa dodici miglia sud-sudovest, al confine con le acque territoriali italiane, ma la sua presenza in mare era già nota al mattino.
A bordo, dopo la consueta operazione di sbarco assistito anche dai rescue swimmer della Guardia Costiera, risulteranno aver preso posto 347 persone. Fatta eccezione per due sole donne, metteranno piede a terra dopo gli applausi degli stessi migranti al raggiungimento del traguardo agognato uomini e ragazzi in netta prevalenza del Bangladesh.
Ma non sono solo i bengalesi ad essere partiti, come appurato dall’autorità investigativa composta dai funzionari del Ministero dell’interno italiano e da quelli dell’agenzia europea Frontex, dal porto libico di Zuwara. Lo stesso delle precedenti cinque barche giunte a Lampedusa.
Tutte le nazionalità di origine verranno accertate nel corso della preidentificazione già in atto, ma sembrano comunque presenti anche siriani, pakistani ed egiziani. Il peschereccio è stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria subito dopo la fine del trasferimento dei migranti all’hotspot di contrada Imbriacola.
Quattro pulmini dell’ente gestore Croce Rossa Italiana per quattro corse andata e ritorno dal molo all’hotspot, con un dispositivo sostanzioso, hanno permesso di concludere lo sbarco già alle due di notte.
Nel centro di prima accoglienza dell’isola sono quindi 356 i migranti questa mattina e si prevedono nelle prossime ore nuovi trasferimenti. Il meteo, a sud dell’ultimo lembo d’Europa è molto diverso da quello che si registra nel centro-nord Italia e da Zuwara potrebbero non aver finito di compensare la temporanea sosta del traffico di uomini tunisino.