Trapani

Mazara del Vallo senza consigliere straniero

MAZARA DEL VALLO (TP) – Lo Statuto del Comune di Mazara del Vallo all’art. 34 comma 4 prevede la figura del consigliere comunale aggiunto in rappresentanza della comunità immigrata che risiede in città, tra le più numerose in Sicilia, ma attualmente l’Ente ne è sprovvisto.

Un consigliere a tutti gli effetti, quindi, che partecipa in forma permanente e con funzioni consultive alle sedute del Consiglio comunale, al fine di assicurare la piena integrazione ed i diritti delle diverse etnie.

Nella scorsa tornata elettorale dell’1 giugno 2014 ad essere eletto fu Soualmia Mohamed Alì, per volere di circa il 21% degli aventi diritto. Invece, in questo mandato consiliare le elezioni sarebbero dovute avvenire il 5 maggio 2019, ma qualcosa è andato storto perché in quella occasione non si presentò nessun candidato e, secondo il regolamento, non si sarebbe potuto indire una seconda tornata elettorale, perché lo stesso garantiva le votazioni solo nella seduta successiva all’ingresso del consiglio comunale effettivo. Per ovviare al problema, la Commissione per le Garanzie Statutarie, presieduta dal Consigliere Giorgio Randazzo, il 25 luglio 2019 approvò la modifica al Regolamento per l’elezione del Consigliere aggiunto, introducendo un comma all’art.8 che consentiva di poter indire nuovamente le elezioni, ma anche queste non hanno portato il risultato sperato.

Per fare chiarezza, abbiamo contattato Gianfranco Casale, assessore alle Politiche Giovanili, Partecipazione, Coesione Sociale e Benessere degli Animali, il quale ha spiegato che “la data per la seconda tornata utile delle elezioni sarebbe stata ad aprile 2020, ma con la pandemia abbiamo dovuto sospendere le attività ordinarie del consiglio, nemmeno allora comunque ci sono state candidature”. Da questo emerge che i motivi non sono dipesi dall’amministrazione, infatti Casale sottolinea: “Siamo favorevoli all’introduzione di questa figura perché non è solo un simbolo, ma è anche e soprattutto ricchezza per la nostra comunità, che deve essere rappresentata in tutte le sue sfaccettature. A conferma di questo, quando ero consigliere comunale, con la quarta commissione Politiche Sociali ci siamo fatti promotori di redigere ex novo un regolamento sulla Consulta dei Migranti approvato poi dal consiglio comunale, sostituendo di fatto il testo già approvato nel 2003 ma mai reso concreto da nessuna amministrazione precedente”.

Per l’assessore alla Coesione Sociale è però fondamentale la revisione del regolamento sulle elezioni del rappresentate dei migranti: “Ci sono alcuni dati che vanno analizzati prima di riprendere lo strumento; attualmente siamo alla quarta generazione di migranti, per cui molte persone, che fanno riferimento alla comunità tunisina, di fatto sono italiani. Ma l’ostacolo burocratico sta nel fatto che oggi il figlio di uno straniero o di un tunisino, pur avendo la cittadinanza italiana, non può candidarsi solo perché vengono contemplati esclusivamente gli stranieri. Quindi, dal mio punto di vista, servirebbe, prima di fare un altro passo nel vuoto, rimettere in discussione le regole di elezione del consigliere comunale aggiunto, per poi ripartire serenamente con la sua presenza”.