MAZARA DEL VALLO (TP) – In Sicilia la ‘questione ponti’ è sempre al centro dell’attenzione, ma spesso questa attenzione ha come risultato un nulla di fatto e ciò a scapito dei cittadini, di chi vuole una città più veloce e con più servizi – o quantomeno con i servizi essenziali. E così accade che a Mazara del Vallo il ponte Arena rimanga chiuso con consequenziali problemi per la viabilità e per chi abita da una parte e dall’altra della struttura.
Ma quali sono i problemi reali? Lo veniamo a sapere grazie ad un colloquio tra il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci ed il commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Trapani, Alfonso Cerami, responsabile e competente per l’opera. Per farla breve, il ponte sul fiume Arena viene sospeso “per motivi di salvaguardia della pubblica incolumità”, ma per farla lunga nell’ordinanza n.11 del 2021 del Libero Consorzio si legge che l’attività d’ispezione effettuata nello scorso mese di agosto “ha evidenziato una situazione di danneggiamento abbastanza avanzata, con evidente stato di degrado per corrosione delle giunzioni saldate del ponte”.
Dalle stesse attività è emerso “che il pericolo di crollo di elementi metallici e di rottura delle barre di sospensione sul piano viario risulta molto elevato”. Da qui la chiara ed evidente esigenza “di interdire la circolazione al transito di tutte le categorie di utenza veicolare e pedonale”.
Fortunatamente il percorso alternativo per raggiungere la SP 38 esiste, ma è un po’ lungo e pieno di buche: percorso dalla SS 115, dalla SP 85 e dalla SB 4 e viceversa a seconda del senso di marcia degli utenti. Nell’ordinanza si sottolinea anche “che sono in fase di conclusione le procedure di affidamento e consegna dell’appalto dei lavori di manutenzione straordinaria, che consentiranno la protezione dai fenomeni di corrosione previa rimozione, pulizia e controllo delle parti ammalorate del ponte”, questo quanto dichiarato in data 8 settembre. Per quanto riguarda il percorso alternativo, da precisare che l’ex Provincia ha assicurato l’integrazione della cartellonistica verticale con le indicazioni anche catarifrangenti e la messa in posa di asfalto nei punti critici e protezione dei tratti pericolosi, mentre l’Anas ha assicurato a sua volta altri interventi nei tratti di loro competenza. In considerazione invece del forte disagio in cui versano i residenti per la chiusura del ponte, l’amministrazione comunale ha attivato, con il gestore del servizio di trasporto pubblico locale alcune tratte integrative dedicate al popoloso quartiere.
Ma ritorniamo alla vicenda, il 23 settembre scorso, il sindaco Salvatore Quinci fa sapere che “nel corso di un incontro con gli operatori dell’informazione in cui era prevista la consegna formale dei lavori dal Libero Consorzio comunale di Trapani all’impresa aggiudicataria, le parti hanno convenuto un rinvio di 15 giorni per questioni tecniche manifestate dall’impresa”.
Quindi tutto posticipato ad ottobre, perché? Per due motivi: “La necessità che il ponte sia reso completamente non transitabile dal Libero Consorzio – ha aggiunto Quinci –, in quanto nonostante l’ordinanza ed il transennamento alcuni pedoni, ciclisti e centauri hanno continuato a transitarvi”; la “necessità dell’impresa di ottenere dal Comune alcune piccole aree, adiacenti al ponte, quali aree di cantiere per il deposito di attrezzi e mezzi”.
Sulla consegna dei lavori, il sindaco sottolinea: “I lavori si concluderanno contrattualmente entro 300 giorni. Abbiamo chiesto e in questo senso abbiamo registrato la disponibilità dell’impresa affinché i lavori si concludano entro l’inizio dell’estate prossima”.
L’ultimo aggiornamento porta la data del 6 ottobre, dopo il vertice in Prefettura tra il sindaco di Mazara del Vallo, il commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, l’ingegnere capo del Genio Civile, il comandante del 4° reggimento Genio Guastatori di Palermo, Protezione Civile, e Anas. Durante l’incontro è stata esclusa la riapertura parziale del ponte che rimarrà totalmente chiuso fino alla consegna dei lavori. “È stata esclusa altresì – si continua nella nota del 6 ottobre – l’ipotesi di collocazione di un ponte provvisorio ad opera del Genio Militare, in ragione dei costi elevati e della necessità di effettuare opere prodromiche”. Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto – sembra così concludersi questa vicenda, ma che è ancora alle battute iniziali prima che vengano consegnati i lavori fra circa 300 giorni.
Pietro Vultaggio