ROMA – Rischio di un maxi ricorso per 18mila candidati al test d’ammissione alle Facoltà di Medicina e Odontoiatria dello scorso 3 settembre. A segnalarlo è Consulcesi, network legale leader nella tutela dei medici. Le motivazioni del ricorso, spiega l’organizzazione, sono da attribuire alle “numerose irregolarità segnalate dagli studenti e registrate da Consulcesi, attraverso il call center e il proprio sito”.
A poter fare ricorso, prima della scadenza dei termini legali, sono ancora, dunque, circa 18mila studenti. Il dato emerge dall’analisi effettuata da Consulcesi, studiando il flusso di richieste dell’edizione 2019. Il calcolo è basato sul numero di iscritti al test d’ammissione alle Facoltà di Medicina e Odontoiatria dello scorso 3 settembre, che ammonta a 68.694 candidati, a fronte di 11.568 posti disponibili.
Quest’anno è risultato idoneo il 48% dei candidati circa (circa 33mila). Considerando che, in media si verifica un abbattimento del 25% (6mila studenti) di coloro che non sono interessati oppure optano per un cambio di facoltà, a cui si sommano coloro che sono entrati, restano dunque 18.450 potenziali ricorrenti che potrebbero accedere alla Facoltà di Medicina attraverso il ricorso. Di questi potenziali ricorrenti, afferma Consulcesi, “il 10% si è già rivolto ai nostri legali”.
“Gli atenei interessati da irregolarità – afferma l’organizzazione in una nota – sono addirittura 27 su un totale di 41, distribuiti in 21 città. Il 21% delle segnalazioni viene dalle città del Nord, il 36% da quelle del Sud e il 43% da studenti che hanno svolto il test nelle università del Centro Italia. Le città in cui si sono registrate più irregolarità sono Milano (7%), Napoli (10%) e Roma (18%). Il 79% dei ricorsi si registra nel Centro-Sud”.
Le irregolarità sono diverse ma le principali riguardano uso dei cellulari in aula (20%), domande ambigue (16%).