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Medio Oriente, l’ammissione dell’Onu: “9 dipendenti forse coinvolti nell’attacco del 7 ottobre”

Mentre crescono i timori per l’escalation del conflitto in Medio Oriente, con il possibile contrattacco iraniano ai danni di Israele, l’Onu ha reso noto qualche ora fa che 19 dipendenti dell’agenzia per i rifugiati palestinesi sarebbero coinvolti nell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che di fatto ha dato inizio alla guerra in Medio Oriente e all’immediata reazione di Israele per l’operazione di terra nella striscia di Gaza.

Medio Oriente, Farhan Haq: “Ci stiamo occupando del licenziamento”

Farhan Haq, viceportavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ha recentemente reso noto di avere a disposizione informazioni sufficienti per prendere dei provvedimenti e occuparsi del “licenziamento di queste nove persone”. Già alla fine dello scorso gennaio le autorità israeliane avevano segnalato il coinvolgimento di 12 dipendenti Onu nell’attacco di Hamas e adesso con l’ammissione dell’Organizzazione la lista dei coinvolti si amplia, salendo così a quota 19.

Medio Oriente, situazione sempre più delicata con il coinvolgimento dell’Iraq

Intanto la situazione in Medio Oriente diventa sempre più delicata, con l’Iran che, secondo quanto riportato dal Times of Israel, ha voluto informare le compagnie aeree per notificare delle interruzioni del segnale gps nel Paese. La possibile azione militare dell’Iran nasce in seguito a quanto accaduto lo scorso lunedì, quando alcuni razzi sono stati lanciati contro una base irachena che ospita truppe statunitensi, giorni dopo che un attacco degli Stati Uniti ha ucciso quattro combattenti iracheni filo-iraniani, tra i timori di una conflagrazione regionale.

Medio Oriente, vani gli sforzi diplomatici degli Stati Uniti

Nonostante gli sforzi diplomatici del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e del Segretario di Stato Antony Blinken, fino ad adesso non sono state trovate delle soluzioni per porre fine al conflitto in Medio Oriente. Inoltre la visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Washington, con tanto di controverso discorso al Congresso, sembrerebbe non aver portato alcuna conseguenza pacifica sul campo, dove ancora adesso ci sono schiavi e civili che rischiano la loro vita per una guerra che non gli appartiene.

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