Società

Mense scolastiche, in Sicilia mangia solo 1 alunno su 10: l’Isola è la Regione peggiore d’Italia

Dai numeri disastrosi di Palermo, Ragusa e Siracusa all’eccellenza di Firenze. Sono nettamente marcate le differenze territoriali per quanto riguarda l’accesso alla mensa scolastica dei bambini siciliani rispetto ad altre zone del Paese. Si tratta dell’allarme che emerge dal Policy Paper “Mense scolastiche: un servizio essenziale per ridurre le disuguaglianze” realizzato da Save the Children e pubblicato il 30 novembre 2023.

Mense scolastiche, il dramma della Sicilia

Se è vero, secondo il rapporto, che in Italia poco più di un bambino su due ha accesso alla mensa scolastica – si parla del 55,2% degli alunni della scuola primaria -, in Sicilia la media si riduce drasticamente ad appena un solo alunno su dieci. Nell’Isola, infatti, soltanto l’11,2% dei bambini beneficia del servizio di mensa.

Un dato che colloca la Sicilia all”ultimo posto tra le Regioni dello Stivale. L’Isola fa peggio della Puglia, con il 16,9% degli alunni che accede al servizio di mensa, e della Campania che totalizza il 21,3%.

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Sicilia penultima per tempo pieno a scuola

L’Isola si colloca poi al penultimo posto nel Paese per quanto riguarda la percentuale di alunni a tempo pieno: appena l’11,1% del totale, mentre le classi a tempo pieno sono soltanto il 12,4%. La Sicilia viene superata in termini negativi soltanto dal Molise con il 9,4%. La Puglia fa appena meglio dell’Isola, con il 18,4%.

Parlando delle province dove si adotta il servizio della mensa scolastica, il dato più allarmante proviene, come detto, dalle zone di Palermo, Ragusa e Siracusa dove la percentuale oscilla tra il 6% e l’8%. Una situazione capovolta rispetto il Nord Italia, dove i dati di accesso si avvicinano al 100% (come nel caso di Firenze con il 96% degli alunni coinvolti).

Save the Children: “Servono investimenti pubblici”

Save the Children sottolinea che “le marcate differenze esistenti nella diffusione e nell’utilizzo delle mense scolastiche tra le macroaree ed anche all’interno delle stesse Regioni suggeriscono la necessità di investimenti pubblici per sanare queste disuguaglianze”.

Inoltre, in base alle statistiche, risulta evidente come la domanda e l’offerta dei servizi di mensa risulti più elevate in quelle zone – come nei grandi centri urbani o al Nord Italia – dove il tasso di occupazione femminile è maggiore. Cio, sottolinea l’organizzazione, “lascia ipotizzare che un’offerta attiva del servizio mensa potrebbe avere un ruolo anche nella riduzione della disoccupazione femminile”.

Il piano del Pnrr per la mense scolastiche

Il Pnrr destina originariamente una somma di 960 milioni di euro per il “Piano di estensione del tempo e delle mense”. Il progetto si divide in un piano da 360 milioni di euro per finanziare e incrementare l’offerta formativa e l’allungamento dell’orario scolastico e in un piano da 400 milioni di euro per la costruzione e/o messa in sicurezza di mense in almeno 1.000 edifici scolastici.

Tra le raccomandazioni del Piano vi è quella di destinare un pasto sano al giorno a scuola a ogni studente del Paese. Nel 2021 il Garante per l’infanzia, nella sua relazione annuale al Parlamento, ha sottolineato che “non è infatti accettabile” che “le mense siano presenti nel 95% delle scuole dell’infanzia del Friuli-Venezia Giulia e solo nel 13,5% di quelle della Sicilia“.

Foto di Hans da Pixabay