Le borse europee chiudono perlopiù in calo, con il Ftse Mib in flessione dello 0,6% a 24.429 punti, sotto la parità come il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%). Resistono il Dax di Francoforte (+0,2%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%).
A New York avanzano leggermente Dow Jones (+0,2%) e S&P500 (+0,1%) e arretra il Nasdaq (-0,1%), dopo i dati oltre le aspettative sui prezzi alla produzione negli Usa, in aumento dell’1% mensile e del 4,2% annuo. Un rialzo che potrebbe riflettersi anche sui prezzi al consumo e che riaccende i timori per un surriscaldamento dell’inflazione in concomitanza con la ripresa dell’economia.
Il tutto, nonostante le rassicurazioni della Fed sul mantenimento di una politica accomodante e su un eventuale intervento della banca centrale laddove le pressioni inflazionistiche superino la soglia di tolleranza.
In giornata sono stati pubblicati, inoltre, i dati sui prezzi alla produzione in Cina, anch’essi in aumento, mentre in Europa hanno deluso le aspettative i numeri sulla produzione industriale di Germania e Francia, le due principali economie della regione, rimarcando l’impatto delle restrizioni legate al Covid su alcuni settori.
L’outlook economico resta dunque incerto e frammentato, come emerso anche ieri dall’inatteso incremento delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Intanto, proseguono le campagne di vaccinazioni, con oltre 700 milioni di dosi somministrate in tutto il mondo, anche se i dubbi su Astrazeneca hanno parzialmente rallentato il ritmo delle immunizzazioni.
Sul Forex il dollaro recupera parzialmente terreno nei confronti delle altre valute, con l’euro/dollaro a 1,189 e il cambio tra biglietto verde e yen a 109,7. Tra le materie prime scambiano poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (-0,2%) a 63,1 dollari e il Wti (-0,2%) a 59,5 dollari.
Rendimenti in rialzo sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund in aumento sopra 103 punti base e il tasso del decennale italiano allo 0,73%, nonostante il buon esito dell’asta di Bot annuali, che ha visto il Tesoro collocare l’intero ammontare di titoli con scadenza aprile 2022 per 7 miliardi.
Tornando a Piazza Affari, fra le big cap chiudono positive soprattutto Buzzi (+1,4%), Nexi (+1,2%) e Amplifon (+1,2%). Sottotono Saipem (-3%), Telecom Italia (-2,6%) e Inwit (-2,4%).
Market Insight