Economia

Mercato immobiliare italiano a rischio paralisi, Unimpresa: “Colpa della politica”

“Chi vuole comprare una casa non ancora ristrutturata e andrà in banca per il mutuo, avrà quindi problemi e un piccolo imprenditore che vorrà finanziare la sua nuova attività o avrà bisogno di liquidità per fare investimenti potrebbe avere seri problemi a utilizzare il suo immobile come garanzia. Tutto questo vuol dire che i prezzi delle case potrebbero crollare e il mercato immobiliare, conseguentemente, potrebbe correre il rischio di paralizzarsi. Ci troviamo in questa situazione perché, come sempre, le regole europee vengono disegnate sugli standard dei paesi del Nord, dove ci sono situazioni molto diverse rispetto all’Italia. È la politica italiana che in Europa non si fa sentire e conta zero”. Queste le parole del consigliere nazionale di Unimpresa, Cristiano Minozzi circa la direttiva case green che paralizzerebbe mutui e prestiti Pmi.

Correggere la norma

”A nostro avviso, occorre fare due cose: la prima – prosegue Minozzi – è compito del governo, che deve intervenire a Bruxelles sulla direttiva che è già stata approvata dal Parlamento europeo. C’è tempo fino a giugno per correggere la norma. Da una parte adattando le nuove regole, cercando di inserire adattamenti paese per paese, secondo le differenze di ciascun ‘parco’ immobiliare, dall’altra, altrettanto importante, allungando i tempi entro i quali sarà obbligatorio ristrutturare le abitazioni e gli edifici, per renderli più efficienti sul piano energetico. La seconda cosa da fare, in Italia, quindi è sempre compito del governo. C’è da mettere mano al sistema degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie, per renderli strutturali e permanenti.”

Superbonus 110% occasione persa

“Occorre trovare nuovi sistemi per consentire ai proprietari di immobili di avere incentivi. Il superbonus 110% andava nella direzione giusta. Bisognava migliorare proprio l’efficienza energetica degli immobili e a renderli più sicuri, al riparo da eventuali eventi sismici. Tuttavia, quell’esperienza ha mostrato più di una criticità. Resta il fatto che senza agevolazioni fiscali, sarà impossibile per l’Italia adeguarsi alle regole europee. Riteniamo che una soglia di agevolazione del governo attorno al 70-75% dell’importo complessivo della ristrutturazione possa essere positiva per i proprietari e sostenibile per le finanze pubbliche. Una delle possibilità su cui il governo dovrebbe ragionare a fondo è l’utilizzo del credito d’imposta attraverso le cessioni” conclude Minozzi.