TRAPANI – Il mercato del pesce a Trapani è stato da sempre un punto focale del programma politico di qualsiasi amministrazione. Trapani, del resto, è la città dei marinai e dei pescatori.
L’Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Giacomo Tranchida, in tale direzione si è adoperata per restituire ai trapanesi un luogo cardine della tradizione locale. “Ringrazio il direttore dei lavori Musumeci, la FC Costruzioni di Erice ed il Flag, presieduto dall’assessore Andreana Patti, per il finanziamento che ci consente di dare alla città, in maniera dignitosa e con la tutela igienico sanitaria del caso, il mercato tradizionale del pesce – commenta il Primo Cittadino”.
Quali i tempi? “Nel giro di qualche settimana saranno ultimati i lavori. Stiamo anche approntando le procedure amministrative con l’assessore ai Mercati e Fiere, Andrea Vassallo. Per quanto riguarda i nuovi posti, l’intenzione di questa amministrazione è favorire, in primis, i pescatori, che sono i veri contadini del mare. A breve avremo anche un incontro con le cooperative dei pescatori – continua Tranchida. I trapanesi devono avere un luogo sicuro, dignitoso, dove comprare del buon pesce fresco, vedendo anche da dove proviene. Questo è l’obiettivo politico, ma assieme a questo c’è in cantiere l’idea di far diventare sito turistico la parte di promontorio del polo del porto peschereccio e dunque far diventare il mercato del pesce non solo un luogo di approvvigionamento dei cittadini trapanesi, ma anche un luogo da far visitare ai turisti”.
All’interno del luogo adibito, insiste una tensostruttura.
Il sindaco ci spiega che fine farà: “D’intesa con l’assessore Andreana Patti e con l’assessore Andrea Vassallo, attendiamo il benestare dell’Autorità di Sistema Portuale per utilizzare la tensostruttura e farla diventare un luogo di ritrovo, dove sarà possibile assaggiare il famoso ‘coppo’ (frittura di pesce) o dove poter fare la spesa in comparti diversi. In poche parole, nella zona portuale non ci saranno più percorsi di ambulanti, ma ci saranno luoghi fissi dove sarà possibile vendere merce (ortofrutta e generi alimentari) ed, allo stesso tempo, assaggiare del buon vino. La sera, invece, se le condizioni igienico sanitarie ce lo permetteranno, sarà possibile instaurare un centro di aggregazione giovanile con della buona musica. Sarà, quindi, un luogo un po’ più appropriato a una comunità che si candida ad essere una città europea nel mediterraneo”.
Abbiamo anche la testimonianza di una cittadina trapanese, C.C., che racconta: “Spero che tutto questo possa realizzarsi veramente, perché è inaccettabile vendere il pesce in condizioni precarie di sporcizia, puzza ed igiene che rasenta lo zero. Non c’è nessuno che controlla la freschezza del pesce, con il rischio di prendere una intossicazione. è capitato anche a me – continua – di prendere una fregatura, arrivata a casa ho buttato via tutto. E perché e successo? Proprio perché non ci sono i dovuti controlli !! Nella nostra città abbiamo tanti tesori, ma poco valorizzati. Se riuscissimo nell’intento ci sarebbe lavoro per tutti, ma soprattutto per i nostri giovani in un periodo così negativo di crisi pandemica”.