Alzi la mano chi sapeva cosa fosse il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) prima che diventasse argomento da bar o da social media. In pochi lo farebbero e, come abbiamo visto, tra i molti si annoverano anche coloro che nel Governo ne avrebbero dovuto valutare le caratteristiche e decidere di conseguenza.
L’ignoranza in materia di economia e finanza, o meglio lo scarso livello di educazione economica contraddistingue larghi strati della popolazione italiana. Gli scandali finanziari che si sono susseguiti negli anni, partendo dai bond collegati al default dell’Argentina, ai crack di Cirio e Parmalat, per giungere alle vicende delle banche toscane e venete hanno provocato una enorme mole di contenziosi, accelerando riforme legislative (dalla cd. legge di tutela del risparmio – L. 262/2005 – in poi) che hanno cominciato a fissare i termini dei diritti e dei doveri dei soggetti che operano in ambito bancario e nei mercati finanziari. Il dato che accomuna le dichiarazioni di alcuni ministri sul MES e i contenziosi generati dagli scandali citati è quello dell’“inconsapevolezza” del contenuto del prodotto finanziario che era stato acquistato, così come del meccanismo di regolazione delle (possibili) crisi bancarie sistemiche.
Sarebbe troppo semplice e demagogico affermare che chi governa rispecchia il Paese che governa, ma non è demagogico sostenere che il tema dell’educazione finanziaria dei risparmiatori, come dice il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, oltre a costituire per loro una prima difesa, rafforza l’ambiente in cui le diverse istituzioni sono chiamate a operare.
Per educare gli italiani all’uso e al significato delle risorse, degli strumenti e delle decisioni in campo finanziario occorre prendere le mosse dal mondo dell’istruzione, tenendo conto che nel 2018 solo il 62% della popolazione italiana nella fascia di età 25-64 anni aveva concluso un ciclo di scuola secondaria superiore, contro l’83% della media dei paesi avanzati membri dell’Ocse. E va da sé che cittadini più consapevoli compiono scelte più consapevoli, al bancomat così come nella cabina elettorale.