Consumo

Messaggio Airbnb ai proprietari di case vacanza, “Evita sospensione compensi”

Un messaggio “minaccioso” è arrivato oggi a migliaia di proprietari di appartamenti iscritti nella piattaforma Airbnb. Il messaggio recita: “Evita la sospensione dei compensi. Per continuare a ricevere i tuoi compensi, dovrai aggiungere dei dettagli all’account”.

Il messaggio arrivato ai proprietari di Airbnb

A questo punto il messaggio continua con un link, cliccandoci si entra in una pagina del noto portale per gli affitti delle case vacanze. “Verifica il tuo account di host. La nostra community è più sicura quando verifichiamo tutti gli host. Inizia comunicandoci se operi come un singolo individuo, se affitti insieme ad altre persone o se gestisci questo account per conto di un’azienda. Perché è importante. Informazioni imprecise possono comportare ritardi nei compensi; questi dettagli sono obbligatori per legge; la verifica tiene al sicuro la nostra community.

Molti i lettori proprietari di case vacanze che ci hanno scritto preoccupati… Sospensione dei compensi? A che titolo?

La banca dati delle strutture ricettive

Ricordiamo che proprio oggi il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha firmato il decreto ministeriale che disciplina la banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati agli affitti brevi. La misura era prevista dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34.

L’introduzione della banca dati, adottata in pieno accordo con le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, rende omogenei i dati delle strutture ricettive su base nazionale.

E’ previsto, infatti, che la banca dati indichi una serie di parametri idonei ad individuare la struttura ricettiva.
Parametri come: la tipologia degli alloggi, l’ubicazione, la capacità ricettiva, gli estremi dei titoli abilitativi richiesti ai fini dello svolgimento dell’attività ricettiva, il soggetto che esercita l’attività, anche in forma di locazione breve, il codice identificativo regionale, o laddove questo non sia stato adottato, un codice alfanumerico generato dalla banca dati stessa.

In attesa di mettersi in regola (entro quando?) i proprietari si mostrano legittimamente preoccupati. Perché dovrebbero trattenere dei compensi guadagnati col sudore e (si spera, ndr) regolarmente denunciati all’Agenzia delle Entrate.

Abbiamo inviato le nostre richieste di chiarimento ad Airbnb. Restiamo in attesa delle loro risposte.