Dopo quasi un anno dal violento episodio, il 35enne Francesco Cusumano dovrà scontare 3 anni e 10 mesi di reclusione, che il 23 giugno dello scorso anno ha provocato lesioni all’avvocato Antonio Lanfranchi al termine al termine dell’esame di abilitazione alla professione forense a Messina. Nella mattinata di oggi è arrivata la condanna per lesioni emessa dal giudice Arianna Raffa. Esclusa la premeditazione. Lo scorso 26 febbraio era stato deciso il rito abbreviato su richiesta dello stesso imputato, assistito dal legale Francesco Gatto. Per Lanfranchi, difeso dai colleghi Ernesto Parisi e Marco Zappia, disposto un risarcimento e una provvisionale di 8mila euro più 1500 euro per le spese di giustizia.
Risarcimento anche per l’Ordine degli Avvocati che si è costituito parte civile rappresentato da Salvatore Silvestro. Da valutare inoltre la testimonianza della sorella dell’imputato durante la deposizione. Il gup, su richiesta di Silvestro, ha disposto la trasmissione degli atti in Procura. A formulare richiesta di rinvio a giudizio era stato il pubblico ministero Marco Accolla al termine delle indagini scattate subito dopo l’aggressione avvenuta davanti al tribunale.
Come ricostruito dalla Procura, l’avvocato Antonio Lanfranchi, difeso dai colleghi Ernesto Parisi e Marco Zappia, è stato colpito violentemente con calci e pugni al volto e morsi fino a cadere rovinosamente sull’asfalto. Il legale ha riportato trauma cranico e facciale, il naso rotto e una vertebra fratturata: per la furia si feri’ anche Cusumano, che si fece medicare al Piemonte di Messina. La lite in seguito alla bocciatura dello stesso 35enne. Un gesto sconsiderato avvenuto, secondo il pm, per motivi futili e abbietti e con l’aggravante della premeditazione. L’aggressore era stato arrestato il giorno dopo dagli agenti della polizia che utilizzarono anche i sistemi di videosorveglianza.
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