Ambiente

Tempo in peggioramento in Sicilia, attenzione tra mercoledì e giovedì

Con l’ultima ondata di maltempo che ha devastato la Sicilia sale il conto degli eventi estremi nel 2021 in Italia con il record di oltre 1830 tra nubifragi, tornado, tempeste di vento, grandinate, ondate di calore e di gelo estremi in aumento del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che fa segnare il record da quando sono iniziate le registrazioni. I dati emergono dall’analisi della Coldiretti su sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (ESWD) relativi ai primi dieci mesi dell’anno, in riferimento al ciclone mediterraneo che ha colpito l’Italia.

Il ciclone Poppea devasta le campagne con vento e pioggia

Ben undici tempeste di vento e pioggia si sono abbattute su Lazio e Campania in un solo giorno con alberi abbattuti, frane e allagamenti nelle campagne ed anche in città come a Roma e l’arrivo della neve in montagna. Questi gli effetti del passaggio del Ciclone Poppea che ha reso necessari cento interventi dei vigili nella Capitale. Sono evidenti anche in Italia – sostiene la Coldiretti – gli effetti dei cambiamenti climatici al centro della conferenza Onu di Glasgow Cop26. Siamo di fronte – precisa la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con danni per oltre 2 miliardi di euro nel 2021, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Nel Catanese precipitazioni come un anno di pioggia

“L’evento che ha caratterizzato le criticità e i disagi riscontrati nella Sicilia orientale e in particolare nella Piana di Catania è stato significativo sia per la sua presenza che per la sua durata che si è protratta per circa una settimana – spiega Andrea Bonina, meteorologo di 3Bmeteo.com – . Nella zona della Sicilia coinvolta dai fenomeni sono caduti dal 300 ai 600 millimetri di pioggia in media.

Apporti alluviometrici molto rilevanti, in alcuni casi oltre il 50-60% delle precipitazioni che cadono normalmente nel corso di un anno. La pluviometria media annua di una località della piana di Catania si attesta generalmente sui 500-600 millimetri. Sono fenomeni molto violenti anche se non del tutto eccezionali, rari, anche perché la pluviometria della Sicilia, è spesso condizionata da questi vortici di bassa pressione che si isolano tra il Canale di Sicilia, le coste della Tunisia, per poi evolvere in direzione dello Ionio. Gran parte quindi degli apporti pluviometrici rilevanti nella Sicilia orientale spesso si concentra in pochi episodi, due-tre grandi perturbazioni, in pochi giorni nel corso dell’anno. Se non ci fossero questi centri di grande pressione che purtroppo possono portare fenomeni alluvionali probabilmente le nostre pluviometrie sarebbero più povere e quindi ci sarebbero aree a maggior rischio di desertificazione”.

Le previsioni per i prossimi giorni

“Nei prossimi giorni continuerà l’afflusso di correnti umide, fresche – aggiunge il meteorologo – di origine nordatlantica sul Mediterraneo. Ci saranno traiettorie più occidentali. Saranno coinvolte la Sardegna occidentale, le coste algerine e alcune zone del Centro Italia.

Sulla Sicilia, invece, continueranno ad affluire correnti più calde dal Nord Africa, sotto venti di Scirocco meridionali. Ci sarà in questi giorni il passaggio a tratti di nuvolosità stratiforme e potrà portare qualche piovasco, comunque di scarsa rilevanza. In un contesto termico che sarà elevato soprattutto sul versante tirrenico”.

In arrivo un nuovo vortice di bassa pressione

“Dall’aria fresca di natura atlantica in arrivo sul Mediterraneo occidentale, sembrerebbe potersi isolare un nuovo vortice di bassa pressione che probabilmente prenderà vita tra la Sardegna e le coste nord africane e poi potrebbe gradualmente spostarsi verso est, coinvolgendo in misura maggiore anche la Sicilia.

Oggi (8 novembre) potrebbero arrivare piogge sull’Isola e poi attenzione tra il 10 e l’11 novembre in cui il tempo potrebbe peggiorare in modo più sensibile perché arriveranno correnti più umide e perturbate dai quadranti sudorientali.

C’è quindi la possibilità di una nuova fase di maltempo. In particolare da martedì-mercoledì. La tempistica e l’intensità di questa nuova fase sono ancora tutte da decifrare. Bisogna attendere i prossimi aggiornamenti per avere una idea precisa della traiettoria del vortice. Si mantengono, quindi, le premesse per un autunno instabile e per la formazione di centri di bassa pressione che se colpiscono una certa traiettoria possono portare fenomeni di grande intensità. Fenomeni che storicamente ci sono sempre stati e che fanno parte della climatologia della Sicilia, anzi sono fondamentali per portare gran parte degli accumuli pluviometrici annui”.

Eventi sempre più estremi per il surriscaldamento dell’atmosfera

“Gli eventi così intensi possono seguire fasi molto lunghe di siccità. Per mesi non cade una sola goccia di pioggia, come la scorsa estate, e poi il tutto si compensa o quasi con questi fenomeni molto intensi. Secondo gli studi dei climatologi – conclude Bonina – , un’atmosfera più calda potrebbe deporre a favore di eventi più estremi ed è per questo che dovremmo fare una serie di riflessioni sulla sensibilizzazione sul cambiamento climatico. Eventi che si sono sempre verificati e in futuro potrebbero diventare ancora più estremi”.

Dario Pasta