Siracusa

Miasmi e cattivi odori nell’area del quadrilatero industriale aretuseo

SIRACUSA – Cattivi odori e miasmi, soprattutto di notte, vengono segnalati quasi tutti i giorni dai residenti di Augusta, Siracusa, Priolo e Melilli. Le persone che lasciano le finestre aperte a causa del caldo torrido di queste serate non appena avvertono la puzza sono costrette letteralmente a barricarsi in casa. L’aria diventa irrespirabile e causa spesso bruciori agli occhi ed alla gola delle persone.

Fioccano i post nel gruppo Facebook “Segnala la Puzza” aperto alcuni anni addietro dall’arciprete di Augusta, Don Palmiro Prisutto, proprio per consentire alle persone di segnalare dove e a che ora avvertono la puzza. Tuttavia è necessario che dette segnalazioni vengano fatte anche ai Vigili Urbani del comune di residenza ed alla Prefettura di Siracusa affinchè si attivi la procedura del caso che prevede che vengano fatti degli opportuni controlli e che intervengano i tecnici dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente).

Le centraline per il rilevamento di inquinanti nell’aria registrano valori al di sopra delle norme consentite dalla legge. Detti inquinanti vengono rilevati anche di notte quando il traffico veicolare è ridotto e pertanto si può affermare tranquillamente che siano di provenienza industriale. C’è anche da aggiungere che queste centraline sono in grado di registrare solo alcuni inquinanti, ma non tutti, a causa del mancato aggiornamento del Catasto Nazionale degli Inquinanti da parte del Governo Nazionale.

Sul problema della cattiva qualità dell’aria e degli odori molesti che dalla zona industriale arrivano fino a Siracusa, l’assessore comunale alla Cultura e al Turismo, Fabio Granata, ha dichiarato: “Dopo una breve pausa, successiva alle inchieste, ai sequestri e a una class action di cittadini e associazioni, alla quale ho dato il mio appoggio, giorno 13 giugno è stata la giornata più nera degli ultimi anni per la percezione dell’inquinamento ambientale della nostra Siracusa. In tutta la città, infatti, il fetore è stato intollerabile e migliaia di persone sono rimaste chiuse in casa”.

“Ma è possibile continuare a dover tollerare tutto questo? Credo – prosegue Granata – si tratti di una vicenda sulla quale tutti, a iniziare dal Comune, devono fare qualcosa di più e di meglio. Procura, Prefettura, Regione, Ministero, Cittadini, Amministrazione: tutti”.

“Mesi fa – aggiunge l’assessore – furono depositati, in Procura, migliaia di esposti di cittadini pronti a costituirsi parte civile e a chiedere il risarcimento del danno biologico per dover vivere con la paura di ammalarsi e tappati spesso in casa. Si tratta di una situazione oramai insostenibile della quale le forze politiche e sociali devono farsi carico, pretenderne la fine con l’avvio di una stagione di bonifiche e di rigenerazione della terra, del mare e dell’aria”.

“Finiti i tempi dei ricatti occupazionali, – conclude Granata – gli industriali, per il rispetto che devono alle popolazioni, hanno il dovere di essere sempre leali nei controlli e nella gestione degli impianti. Le bonifiche e la rigenerazione devono essere obiettivi condivisi perché la vita e la sua qualità vengono prima di tutto”.