“Sì, l’ho fatto”. L’ex Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, sentito ieri sera come persona informata sui fatti dal pm di Palermo nell’ambito dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il noto chef Mario Di Ferro, ha ammesso, come apprende l’Adnkronos, “i fatti” contestati dalla Procura allo chef accusato di cessione di droga. E ha spiegato che Di Ferro “non è uno spacciatore” ma “lo ha fatto per farmi una cortesia”. Stessa cosa ha detto al pm anche l’ex collaboratore di Miccichè, Giancarlo Migliorisi, anche lui sentito in procura. Ha ammesso di avere acquistato la droga “ma solo a titolo di cortesia”.
“C’è chi cerca quotidianamente una verità diversa da quella reale. Nella mia vita non sono mai scappato e non mi sono mai nascosto, tanto meno ieri – scrive poi Miccichè. Dopo un incontro molto cordiale con il dottor Antoci, è stato lo stesso a chiedermi se avessi preferito evitare la stampa e, con infinita gentilezza, mi ha accompagnato lui stesso da una uscita del tribunale che io personalmente non conoscevo. Se qualcuno immagina di fare, anche di questo, oggetto di polemica facendone un utilizzo improprio indicandolo addirittura nel titolo con l’unico scopo di creare gossip faccia pure”.
Anche Mario Di Ferro ha ammesso tutte le sue responsabilità davanti al gip. Lo chef palermitano finito agli arresti domiciliari per cessione di droga, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, durato circa un’ora, davanti al gip Antonella Consiglio, ha ammesso di avere ceduto la cocaina anche all’ex Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. “Facevo uso quotidiano di cocaina – ha detto al gip – e a volte mi capitava di dividerla con gli amici più stretti, tra cui Miccichè”, ha detto al gip. “Ma non ci ho mai guadagnato n solo euro, altrimenti oggi non sarei povero – ha aggiunto – Loro mi pagavano i soldi che avevo speso”. Difeso dall’avvocato Claudio Gallina Montana, Di Ferro, ha detto di essere “mortificato” per quanto accaduto e ha anche detto al gip di avere iniziato ad aprile un “percorso presso il Sert”. Ha chiesto anche al gip di potere proseguire il percorso di disintossicazione al Sert. “Da aprile, quando fu fermato la prima volta non ha più fatto uso di cocaina – ha detto il suo legale Gallina Montana ai giornalisti – Ha fatto le analisi e risulta pulito”.
Di Ferro ha anche detto al gip di avere consegnato la cocaina a Giancarlo Migliorisi, che faceva parte dello staff del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno che nel frattempo lo ha allontanato.
E ha negato di avere mai ceduto droga al cantante Lello Analfino. “Scherzavamo al telefono”, ha detto. E sulla cessione di cocaina agli amici: “Per chi fa uso di droga è normale che si faccia la cortesia tra consumatori, ma solo con amici intimi”. E poi ha ricordato di avere conosciuto i fratelli Salamone, che gli procuravano la droga, perché “abitavano nello stesso palazzo 20 anni fa”. Poi ha detto: “Ho capito di avere sbagliato”.