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Michele Merlo è morto per malasanità? Tutti i dubbi dei genitori

La famiglia di Michele Merlo, il giovane cantante 28enne morto dopo un malore provocato dalla leucemia fulminante, ha presentato un esposto in magistratura per capire se ci siano stati errori o negligenze da parte del personale medico-sanitario dell’ospedale Maggiore di Bologna.

I genitori di Michele si chiedono se il ragazzo si potesse salvare, secondo alcuni esperti la risposta sarebbe affermativa. Così hanno deciso di andare a fondo, anche alla luce di un’indagine interna chiesta dalla Ausl di Bologna su dei fatti accaduti nei giorni e nelle ore precedenti il ricovero del cantante, nel reparto di Rianimazione del nosocomio.

LA DINAMICA DEI FATTI

Secondo quanto riferito dal padre Domenico a La Repubblica, mercoledì 2 giugno Michele Merlo non stava bene e si è recato al pronto soccorso dell’ospedale Vergato. Aveva i tipici sintomi della leucemia: forte emicrania, dolori al collo, placche alla gola, ematomi. Nonostante questo – e nonostante la febbre oscillasse tra i 38,5 e i 39 °C – il giovane è stato dimesso. Alla fidanzata ha mandato un audio sconcertante: “Sono incazzato, mi hanno detto che intaso il pronto soccorso per due placche in gola”. Ma la diagnosi completa fu presto diversa.

I medici del nosocomio lo mandarono a casa, prescrivendo degli antibiotici poi disconfermati dal medico di famiglia, che prescrisse invece un altro farmaco senza nemmeno visitarlo. La sera fra giovedì e venerdì, Michele è stato operato d’urgenza per un’emorragia cerebrale scatenata da una leucemia fulminante improvvisa.