Michele Santoro è giornalista, conduttore televisivo, personaggio istrionico. Nel corso della sua carriera ha fatto molto parlare di sé. Già eurodeputato nel 2004, ora ci riprova con la sua lista “Pace, Terra e Dignità”. Dopo aver organizzato, nel 2023, la Staffetta dell’Umanità – unendo l’Italia da Nord a Sud in un percorso lungo oltre quattromila chilometri – è riuscito a raccogliere quasi centomila firme per la sua lista in tutte le circoscrizioni. Non con pochi problemi. Il suo progetto politico ha, tra i vari obiettivi, “la salvezza” che “può cominciare dall’Europa se riscopre se stessa e, a partire dalla riconciliazione tra la Russia, gli Stati Uniti e l’Occidente si rivolge al mondo per costruire la pace”. Il Quotidiano di Sicilia lo ha intervistato per fare il punto sul suo programma.
Qual è la prima cosa che intende fare se verrà eletto al Parlamento europeo?
“Prima di tutto cercheremo di costituire un intergruppo con tutti i deputati contrari all’invio di armi in Ucraina, rivolgendoci a tutti gli eletti, a qualunque partito appartengano. Eccettuati i fascisti”.
Parliamo di numeri. Pensate di raggiungere il 4 per cento?
“Tutti pensano di raggiungere il quattro per cento ma ‘non tutti quelli che parlano del cielo vi andranno’. Per noi è già un risultato straordinario aver raccolto centomila firme in un mese ed essere arrivati fin qui. I professionisti della politica si preoccupano di essere eletti, guardano i sondaggi e qualche volta li pagano perché siano favorevoli. Chi ha fiducia in noi ci chiede soltanto una cosa: continuerete dopo le elezioni?”.
Nel suo programma si parla anche di demilitarizzazione di Sicilia e Sardegna. Crede davvero sia possibile?
“Il disarmo è l’unica strada per ridare dignità alle persone e per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici. Spendiamo in Europa 1000 miliardi per armarci contro un ‘nemico’, la Russia, che ne spende un decimo. Noi sogniamo un’Unione che comprenda la Russia, che agisca per la sicurezza di tutti, della Cina come degli Stati Uniti. Uscire dalla guerra è il primo atto, riprendere la strada del dialogo e della comune sicurezza il secondo, disarmare il mondo il terzo. Certo questo riguarda anche la Sicilia e la Sardegna”.
Lei ha dichiarato che Papa Francesco è l’unica vera alternativa di fronte alla sua lista. E allora Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi Sinistra?
“Non ho mai detto niente del genere. Ho detto che Papa Francesco è l’unico leader mondiale che parla di Pace. Forse lei pensa che possiamo sostituirlo con Fratoianni? Magari in coppia con Bonelli che fa parte di un gruppo in Europa che è il più convinto dell’invio di missili in Ucraina? Auguri. Certo Conte è più coerente, ma non fa della Pace il centro della sua analisi, non la considera una chiave per leggere il mondo in maniera diversa”.
Rai e libertà di informazione. Peggio ora o quando al governo c’era Berlusconi?
“Ciò che c’è oggi è la conseguenza di quando c’era Berlusconi e della difficoltà del centrosinistra di concepire una Rai libera anche dal loro conflitto d’interessi. La Meloni ha aggravato la situazione: i suoi chierici promossi dirigenti non erano solo estromessi perché di destra ma anche perché decisamente incapaci”.
È già stato europarlamentare, ma solo per poco più di un anno. Poi si è dimesso per tornare a fare tv. C’è possibilità che questo scenario possa ripetersi?
“Non mi sono dimesso per tornare a fare tv. Mi sono candidato contro il conflitto d’interessi che mi ha impedito per due anni di fare il mio lavoro. E sono tornato a lavorare dopo aver ottenuto la condanna della Rai a riaccendere le mie trasmissioni come avevo promesso agli elettori. Nessuno, tantomeno la sinistra, mi ha regalato niente. Lo scenario di oggi è diverso: Pace Terra Dignità ambisce a essere una vera comunità e io farò sempre ciò che la mia comunità mi chiederà di fare”.
Ponte sullo Stretto. Favorevole o contrario?
“Dobbiamo stare attenti a condurre la battaglia sul Ponte in maniera intelligente. Pro Tav, no Tav e poi nessuno se ne importa più di ciò che sta accadendo in Val di Susa. Io pretenderei studi di fattibilità, compatibilità ambientale, tempi e penali ferree, e produrrei proposte alternative chiare e misurabili. Allo stato non sono state fornite garanzie e si rischia un enorme spreco di denaro pubblico e un incremento mostruoso di cemento. Bisogna impegnarsi a coinvolgere le popolazioni interessate e far comprendere costi e ricavi delle proposte in campo. Convincerle a non subire le decisioni ma a prenderle in prima persona”.
La sua lista “Pace, Terra e Dignità” è la più anziana tra quelle presentate, con un’età media di 58,4 anni. E i giovani?
“Noi abbiamo una ragazza di 28 anni al numero due in ogni regione e l’età degli eletti sarà quella giusta. Poi abbiamo alcune presenze eroiche di cui siamo fieri che fanno salire la media. Certo Vannacci è più giovane di Raniero La Valle e la Presidente Meloni lo è molto di più dei Presidenti Pertini o di Nilde Iotti. Scelga lei e poi mi manda una mail per un consiglio”.