Il Qds ti dà voce

“Migliorare il Servizio sanitario regionale, assicurando l’assistenza specialistica in Sicilia a tutti i cittadini, basta con i viaggi della speranza per curarsi”

Caro Direttore,

Apprezzo molto il vostro impegno in vista del prossimo rinnovo dell’Assemblea e del Governo Regionali e ho trovato interessante il programma che proponete e considerate efficiente. Scrivo per sottolineare che la vostra proposta contiene, a mio parere, almeno una grave lacuna e cioè la mancanza di ogni riferimento al Servizio Sanitario Regionale, la cui organizzazione attuale è piuttosto scadente, comportando bassi livelli di assistenza sanitaria per i siciliani e sprechi enormi di risorse.

Per esperienza professionale specifica (sono uno psichiatra e psicoterapeuta, fondatore e direttore di un network sanitario siciliano del Terzo Settore, denominato Aleteia Sistema, desidero citare il caso dei disturbi dell’alimentazione, ambito clinico di cui sono un esperto, con ricerche ed applicazioni cliniche di rilevanza internazionale. In Sicilia non esiste attualmente una rete adeguata di strutture ambulatoriali, semiresidenziali e residenziali per il trattamento dei disturbi della alimentazione, quali anoressia, bulimia e alimentazione compulsiva, con conseguente grave obesità.Pertanto, decine di pazienti, afflitti tali patologie, vengono, ogni anno, assistiti in strutture del Nord Italia, per esempio, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna o Umbria.

Ciò comporta il trasferimento, al Servizio Sanitario di altre regioni, di ingenti somme che potrebbero invece essere investite, più opportunamente, in Sicilia, creando ricchezza in loco, invece di allocarla nelle regioni il cui servizio sanitario funziona bene, e che, così, funzionerà sempre meglio! Si crea, in tal modo, un circo vizioso, per la nostra Sicilia, nell’ambito del quale risorse economiche ingenti vengono trasferite in altre (opulente) regioni, depauperando il Servizio Sanitario regionale siciliano che resterà così sempre più indietro. Oltre a ciò, non è certo da sottovalutare il grave viaggio dei pazienti sradicati dal loro ambiente di vita e dei parenti che, per assisterli, devono spesso assentarsi dal lavoro e non possono seguire le loro attività!

Per esempio, tre mesi di trattamento residenziale di una ragazza anoressica, in una struttura di degenza specializzata nel trattamento dei disturbi della alimentazione del Nord Italia, possono costare, al servizio al Servizio Sanitario della Regione Sicilia, oltre 50.000 Euro, con il bel risultato che al rientro in famiglia, in Sicilia, il problema, dopo poco, si ripresenti e, quindi, il viaggio della speranza si riproponga.

Nei trattamenti residenziali brevi, che noi attuiamo in Sicilia, presso Casa ALETEIA di Acicastello, la degenza è invece breve ed intermittente (settimane, non mesi). Inoltre, ogni week-end, la paziente, afflitta, per esempio da un disturbo della alimentazione, viene inviata a casa per valutare se riesce a mettere in pratica, nel proprio reale ambiente di vita, quanto apprende nel corso della degenza. Inoltre, i familiari possono essere convocati per partecipare, con sedute di terapia sistemica, al protocollo terapeutico, senza doversi assentare dal lavoro.

Ho parlato dei disturbi della alimentazione perché esso costituisce un ambito, in cui lavoro da oltre un trentennio; tuttavia, i cosiddetti viaggi della speranza riguardano quasi tutte le discipline medico-specialistiche e provocano, ogni, anno, trasferimenti alle regioni del Nord Italia di milioni di euro, che potrebbero invece, essere molto meglio impiegati in Sicilia. Per tutto quanto detto, desidero proporvi di aggiungere al programma che avete elaborato e pubblicato, l’importante seguente punto:

Migliorare e sviluppare il Servizio Sanitario regionale, assicurando l’assistenza sanitaria specialistica in Sicilia a tutti i siciliani, rendendo inutili i dolorosi ed onerosi viaggi della speranza per curarsi.

Tullio Scrimali
Catania