Cronaca

Migranti, Comiso, “Far chiarezza sulle false residenze”



“Auspico che l’inchiesta della Guardia di Finanza si concluda al più presto e che faccia piena chiarezza sull’accaduto e sulle responsabilità. La città, senza colpa, subisce l’onta di una vicenda molto brutta”.

La sindaco di Comiso (Ragusa), Maria Rita Schembari, ha commentato così la vicenda che ruota attorno all’operazione “Wedding planner” della Finanza che ha scoperto tra la sua città e Pomezia (Roma) un’organizzazione che combinava matrimoni tra donne bisognose di denaro e migranti per far ottenere a questi ultimi la cittadinanza italiana.

Le donne, in cambio di cinquemila euro, erano disponibili a sposare migranti sconosciuti. La messa in scena era perfetta: il trucco, l’abito, i testimoni, la torta per il festeggiamento nella Casa Comunale era organizzato nei minimi dettagli, per un matrimonio che sarebbe durato il tempo strettamente necessario in attesa del “divorzio breve”.

E’ stata trovata anche la casa, un immobile inagibile, dove veniva dichiarata la residenza degli sposi per aggirare i controlli.

Le richieste di cittadinanza andavano tutte a buon fine grazie alla esibizione di falsi contratti d’affitto registrati all’Agenzia delle Entrate, mentre il Vigile urbano confermava la presenza dei migranti in cambio di cento euro per ogni residenza falsamente attestata.

A Comiso, vi erano dei complici che gestivano la complessa organizzazione (gli alloggi, l’organizzazione delle pratiche matrimoniali) mentre un dipendente comunale che lavorava come Vigile urbano è coinvolto nelle false attestazioni di domicilio.

L’uomo, 63 anni, è stato interdetto dai pubblici uffici per sei mesi.

“Siamo fiduciosi nel lavoro degli inquirenti – ha detto la Sindaco – , confidiamo in una rapida conclusione dell’inchiesta che riporti serenità in tutti”