CATANIA – La Commissione per le migrazioni, i rifugiati e gli sfollati dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha visitato il consorzio di cooperative sociali “Il Nodo” di Catania. La struttura è stata segnalata dal ministero dell’Interno come riferimento per la gestione di prima e seconda accoglienza sul territorio.
La tappa catanese ha concluso una tre giorni che ha portato la delegazione, guidata dal presidente irlandese Paul Gavan, anche a Lampedusa, dove sono state rilevati – come riferito dallo stesso Gavan durante la conferenza stampa di Catania – casi di best practice. La delegazione ha assistito anche allo sbarco di alcuni migranti nell’isola agrigentina.
“Sono stati tre giorni veramente intensi e altamente produttivi – ha dichiarato il presidente della delegazione dalla sede de ‘Il Nodo’ – abbiamo visto buone pratiche qui. Tra l’altro ho potuto assistere con i miei occhi a uno sbarco al molo di Lampedusa e ho visto come venivano accolte queste persone dalla Guardia Costiera e da diverse organizzazioni della società civile. Aggiungo che quello che ho visto in Sicilia, e a Catania e particolare, testimonia la fondamentale importanza del ruolo che svolge la società civile nell’accoglienza”.
Il sistema siciliano non ha solo buone pratiche. Paul Gavan ha riconosciuto l’importanza della Legge Zampa, promossa dalla senatrice Pd che è anche membro della Commissione per le migrazioni, per la legislazione italiana e contemporaneamente evidenziato le lentezze burocratiche che rallentano la concessione dei permessi di soggiorno nel nostro Paese.
“Per l’applicazione di tante leggi c’è ancora molto da fare. In Italia avete una legge eccellente: la legge Zampa. Esistono altre legislazioni che si occupano di migrazioni in Europa, ma non sempre, purtroppo, vengono applicate opportunamente. Quando penso soprattutto ai più giovani, che hanno particolari vulnerabilità, che devono subire una serie di ritardi per ottenere, ad esempio, il permesso di soggiorno, dopo i viaggi terribili che hanno dovuto sopportare, mi chiedo perché devono subire anche questo? C’è molto da fare, anche se il quadro generale è già stato stabilito”. Da Catania il presidente della Commissione per le migrazioni, i rifugiati e gli sfollati dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha dichiarato che: “A livello europeo c’è decisamente bisogno di maggiore solidarietà e non si può dire che questa ci sia attualmente”.
All’interno della cooperativa sociale “Il Nodo” è arrivata l’intera delegazione composta, oltre che dal presidente Paul Gavan (Irlanda, Sinistra unitaria europea) e da Birgir Thórarinsson (Islanda, Popolari europei), anche da Nađa Laković (Montenegro, Alleanza democratici e liberali per l’Europa), Paulo Pisco (Portogallo, Socialisti, democratici e verdi), Marco Scurria (Italia, Conservatori europei e Alleanza democratica) e Sandra Zampa (Socialisti, democratici e verdi).
La senatrice emiliana è stata la prima firmataria della proposta di legge – poi diventata legge nel 2017 – sulle “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”.
Il gruppo è arrivato in pullman intorno alle 17:20 e ha visitato gli orti esterni e i piani interni del centro. Nella struttura sono ospitati otto minori stranieri non accompagnati e giovani provenienti da Mali, Egitto, Gambia inseriti in programmi di seconda accoglienza. Quest’ultimi vengono formati professionalmente per tentare l’inserimento nel mondo del lavoro locale, dopo aver riscontrato il fallimento dei tirocini formativi proposti all’esterno della cooperativa.
“La visita di oggi e quelle passate sono state straordinariamente ricche, a tratti commovente per le vicende umane che emergono soprattutto per i minori – ha dichiarato Sandra Zampa -. Lunedì sera i miei colleghi che vengono da altre parti d’Europa hanno potuto vedere con i loro occhi cosa significano i numeri delle migrazioni, assistendo ad uno sbarco a Lampedusa. Io credo, e loro sono convinti come me, che il tema della migrazione sia da assumere in Europa nel senso proposto da “La porta dell’Europa” di Lampedusa. I flussi – ha aggiunto – non devono riguardare solo i paesi di primo arrivo, vale per l’Italia, la Spagna, la Grecia, e non si tratta della retorica del ‘nessun paese deve essere lasciato solo’. È il tema della ragion d’esistere dell’Europa ed è bene che sulle migrazioni in Europa si faccia una riflessione”.