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Migranti, in cinquecento attendono un porto

Nella totale indifferenza dell’Europa e dell’Italia, la prima incapace – anche per il rifiuto del governo italiano di confrontarsi nelle sedi preposte – di mettere a punto una strategia comune per gestire gli sbarchi e la seconda alle prese con la crisi elettorale balneare, le navi delle Ong continuano a salvare migranti: ora sono più di 500 a bordo della Open Arms e della Ocean Viking.

Una situazione di stallo totale visto che il capo della Lega Nord e ministro dell’interno Matteo Salvini – tra l’altro l’uomo che ha aperto la crisi di governo chiedendo “pieni poteri” – ha ribadito la chiusura dei porti italiani.

Nessun altro Paese, peraltro, si è detto disponibile a far sbarcare i naufraghi, alcuni dei quali sono in mare da ormai dodici giorni.

L’ultimo salvataggio è stato effettuato nel pomeriggio di ieri dalla Ocean Viking, la nave battente bandiera norvegese delle ong Sos Mediterranee e Medici senza Frontiere che aveva già a bordo 250 persone soccorse in tre diversi interventi negli ultimi giorni.

Drammatico il raccolto dell’operazione di soccorso: “Subito dopo aver distribuito i giubbotti salvagente ai migranti, uno dei tubolari del gommone è esploso e diverse persone sono finite in acqua. Tutti e 105 i migranti che erano a bordo sono ora al sicuro”.

Sulla nave sono ora in 356, di cui 103 minori, alcuni dei quali di 5-6 anni mentre il più piccolo ha un anno.

E le condizioni non sono delle migliori.

“In molti – ha spiegato Luca Pigozzi, il coordinatore del team di Msf – hanno raccontato di essere stati torturati con scosse elettriche, di esser stati picchiati con pistole e bastoni, di aver subito bruciature con plastica fusa”.

Una condizione identica a quella dei 151 a bordo di Open Arms, la nave della ong catalana che da dodici giorni naviga al largo di Lampedusa.

In nove, nei giorni scorsi, sono stati sbarcati: un ventenne con sospetta tbc è stato portato a Lampedusa mentre altre due donne, con gli accompagnatori per un totale di otto persone, sono state trasferite a Malta.

Ma tutti gli altri restano a bordo senza una soluzione all’orizzonte. Ad affrontare il caldo terribile di questi giorni.

“La situazione è molto complicata e può peggiorare da un momento a l’altro, abbiamo bisogno di un porto prima possibile” ha confermato la ong definendo “folle” il non poter sbarcare i migranti e denunciando “l’assoluta mancanza di umanità” dell’Europa e sottolinea con preoccupazione che mercoledì è previsto un peggioramento del meteo con onde di due metri e mezzo.

“L’Italia ci impedisce di avvicinarci a Lampedusa, Malta ha negato autorizzazione a entrare in acque territoriali per ripararci. Abbiamo a bordo 151 persone con bambini piccoli. Vergogna”.

E con la Ong, dopo Richard Gere e Antonio Banderas, si è schierata un’altra star del cinema: Javier Bardem.

“L’Europa – ha detto l’attore spagnolo – si impegni a far sbarcare le persone a bordo e salvi così la sua dignità. Open Arms sta facendo un lavoro straordinario e necessario per salvare la vita di persone che scappano da situazioni che noi non possiamo neanche immaginare, con l’unico obiettivo di dare un futuro ai propri figli”.

Parole che non intimoriscono Matteo Salvini, il quale, reduce da quello che sperava fosse un tour trionfale in Sicilia e che si è risolto in un naufragio in una tempesta di fischi e insulti, ha ribadito “l’assoluto divieto di ingresso nelle acque italiane: 350 migranti sono su una nave con bandiera norvegese di una Ong francese, 150 sono su una nave spagnola di una ong spagnola, si aprano i porti di Francia, Spagna e Norvegia”.

Ma il ministro che ulula contro le Ong nulla può contro i veri trafficanti d’uomini, che portano i migranti con piccoli natanti. Sul fenomeno degli sbarchi fantasma il Viminale continua a tacere.

Ma soltanto ieri altri 55 sono sbarcati a Crotone con una barca a vela, 14 sono arrivati su una barchetta a Lampedusa, un’altra ventina sulla spiaggia di Sciacca.

Per tutti loro, i porti restano aperti.