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Migranti, la Finanza arresta in mare due scafisti tunisini


Colpo agli scafisti che da anni ormai hanno perfezionato il sistema della nave madre e dei barchini per eludere la cosiddetta “chiusura dei porti” attraverso gli “sbarchi fantasma”.

Due tunisini, uno dei quali già ricercato dall’autorità giudiziaria, sono stati fermati al largo di Lampedusa, in acque territoriali, dalla Guardia di finanza con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

I due – K. S., 39 anni, comandante del peschereccio e già ricercato e M. Z., cinquant’anni, membro dell’equipaggio – sarebbero gli scafisti di una nave madre che stava per sbarcare quindici migranti, fra cui due minorenni, con il sistema dei barchini.

La “nave madre” è stata bloccata dai militari del reparto operativo aeronavale delle Fiamme gialle che si stava occupando dei servizi di osservazione e pattugliamento predisposti con la Procura della Repubblica di Agrigento.

Nuovi arrivi intanto a Lampedusa.

Uno sbarco di trentotto migranti e uno di ottantasette ieri con due “carrette del mare” partite dalla Libia e agganciate e soccorse dalle motovedette della Guardia costiera.

I due gruppi – composti da eritrei, libici, pakistani ed egiziani, tra cui cinque donne – sono stati sottoposti a tampone rino-faringeo.

Il naufragio dell’imbarcazione proveniente dalla Libia era stato segnalato da Alarm Phone e il Centro di Coordinamento del Soccorso in mare maltese aveva chiesto supporto alla Guardia costiera italiana.

La nostra Marina ha garantito il recupero in sicurezza degli occupanti della barca, anche in considerazione delle condizioni meteomarine in rapido peggioramento.