L’emergenza migranti e dell’hotspot di Lampedusa non è e non può essere una questione nazionale: lo pensa Croce Rossa Italiana, che gestisce la struttura di contrada Imbriacola e intende portare la voce delle persone in difficoltà direttamente all’Onu.
Il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, sarà infatti all’assemblea generale dell’Onu a New York da domani fino al 26 settembre. E ha intenzione di dar voce a un problema che necessita della massima collaborazione internazionale per avere una soluzione dignitosa e immediata. Stessa intenzione – seppur da una posizione diversa – manifestata anche dal ministro e vicepremier Antonio Tajani, che negli scorsi giorni ha dichiarato: “Non dobbiamo sottovalutare quello che succede in Africa, ne parleremo anche alle Nazioni Unite, e poi servono dei provvedimenti per fermare i flussi migratori. Dobbiamo chiedere assolutamente una presenza delle Nazioni Unite, perché la situazione in Africa non è esplosiva, è già esplosa”.
“All’Onu porterò la voce dei migranti e di chi è impegnato nell’aiuto umanitario come la Croce Rossa Italiana, in questo momento a Lampedusa e non solo. Credo che le due cose siano strettamente connesse – dice Valastro – chi ha bisogno di aiuto e chi aiuta rappresentano sul campo quella comunità che mette in evidenza le emergenze del nostro tempo, che sono tante e di cui il fenomeno migratorio è la manifestazione più evidente, dai conflitti all’emergenza climatica, alla povertà”.
“L’Onu ha bisogno di avere un ruolo centrale perché è fondamentale che la comunità internazionale agisca. Come CRI siamo operativi in tanti scenari di intervento e siamo l’esempio che l’aiuto umanitario può farcela a rappresentare un argine alle tante crisi che affliggono il nostro tempo. Il volontariato al Palazzo di Vetro può e deve giocare un ruolo nel dare voce agli ultimi”.
Nel frattempo, proseguono gli sbarchi a Lampedusa. Nella notte sono arrivati circa 300 migranti e circa 630 persone verranno trasferite in giornata. In mare si segnalano nuove emergenze: Alarm Phone, per esempio, ha informato le autorità di 52 persone partite da Bengasi e in pericolo al largo della Libia. “Chiedono soccorso urgente. Riferiscono forti piogge e temono per la loro vita. Le autorità sono allertate e chiediamo il salvataggio immediato in un luogo sicuro”, si legge in una nota. In più, la stessa Ong avrebbe riferito di aver perso i contatti con altri 24 migranti.
A Lampedusa l’hotspot è gestito da Croce Rossa Italiana, che nelle scorse ore ha ribadito di non voler allestire tendopoli sull’isola. “Non è nei programmi della Croce Rossa l’attivazione di tendopoli su un’isola che continua a vedere un grande spirito di collaborazione tra la CRI e la comunità locale, verso la quale la Croce Rossa sta mettendo a disposizione anche dei servizi”, si legge in una nota.
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