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Migranti, Lampedusa, l’hotspot di nuovo zeppo di ospiti



Altri sette barchini, con a bordo una novantina di migranti, sono approdati a Lampedusa nella serata di ieri facendo salire a venticinque il numero complessivo degli sbarchi registrati sull’isola.

Sembra tornato il tempo in cui Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno, affermava di aver chiuso i porti perché negava l’approdo alle navi delle associazioni umanitarie e intanto – come lo stesso sito del Viminale non mancava di registrare – giornalmente arrivavano a Lampedusa diecine di migranti a bordo, appunto di barchini che sfuggivano a ogni controllo.

Sulle piccole imbarcazioni arrivate ieri sera, viaggiavano da un minimo di sei a un massimo di sedici persone.

Dodici migranti, fra cui una donna, sono invece approdati direttamente a terra, sulla spiaggia di Cala Galera.

Tutte le imbarcazioni sono partite dalla Tunisia e, come sottolineato ormai da mesi dal sindaco di Lampedusa Totò Martello, la soluzione per evitare gli sbarchi è quella di negoziare con quel Paese una maggiore sorveglianza che eviti le partenze.

Ma la situazione politica tunisina in questo momento è complessa.

Così i migranti continuano a giungere in quell’isola che – senza ricevere alcun aiuto e sostegno dall’Ue – continua a essere l’avamposto dell’Europa nel Mar Mediterraneo.

Così l’hotspot di contrada Imbriacola è tornato a scoppiare.

Stamattina sono stati contati 613 ospiti, a fronte di una capienza massima di duecentocinquanta posti.
La Prefettura di Agrigento ha disposto ieri sera il trasferimento di altri 57 migranti sulla nave quarantena Azzurra.

Altri centoventi saranno spostati nella giornata di oggi.