Cronaca

Migranti, l’appello di Renna: “Basta morti in mare, prendiamoci cura dei nostri fratelli”

Basta morti di migranti nel Mediterraneo. Si tratta dell’appello lanciato dall’Arcivescovo di Catania, Monsignor Luigi Renna, durante l’omelia recitata per la messa che si è tenuta ieri sera in Cattedrale a Catania per la celebrazione di Sant’Agata d’Agosto, patrona etnea, nel 897esimo anniversario del ritorno in città delle spoglie della martire.

Un appello, quello di Renna, che giunge nelle stesse ore in cui a Porto Empedocle sono sbarcate le salme di quattro migranti provenienti dall’isola di Lampedusa. Tra le bare giunte sulla terraferma si conta anche quella che contiene il corpicino di un bambino ivoriano di un anno e mezzo, scomparso in occasione di uno dei diversi naufragi che si sono verificati a inizio agosto.

Migranti, Renna: “Umanità ferita da molti mali”

“È questo un momento storico in cui l’umanità è ferita da mali che la fanno sanguinare: la guerra in Ucraina che imperversa da molti mesi, la morte di molti migranti che cercano di raggiungere l’Europa su mezzi di fortuna, il cambiamento climatico che costringe ad una revisione degli stili di vita e di sicurezza”, ha sottolineato Renna.

“Tali emergenze richiedono che come Pietro ci prendiamo cura di ciò che Dio ci ha affidato, i nostri fratelli e il creato”. E ancora: “Prendiamoci cura di noi stessi, delle relazioni familiari, delle relazioni sociali”.

“Ascoltiamo l’invito di Papa Francesco”

“È la stessa sollecitudine del Buon samaritano che Papa Francesco ha invitato ad avere a noi battezzati e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà nella enciclica Fratelli tutti; è quella cura coltivata nella mitologia nata sulle sponde del Mediterraneo, nella filosofia, persino nell’opera di un artista contemporaneo della nostra terra, canta una promessa: Ti libererò dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai”, ha aggiunto l’Arcivescovo etneo.

Credits foto: Cattedrale di Catania