Il dossier migranti diventa un decreto legge, approvato dal Consiglio dei ministri, che istituisce un codice per le Ong con multe e confische per chi infrange le nuove regole.
Il provvedimento consente alle navi di transitare e intervenire solo per i soccorsi e sotto lo stretto controllo delle autorità territoriali. Chi non si atterrà alle disposizioni verrà sanzionato con una multa fino a 50mila euro destinata a comandante, armatore e proprietario. Ma non si esclude anche la confisca del mezzo il quale dovrà certifica una “idoneità tecnica” per la sicurezza nella navigazione.
Il provvedimento, che a gennaio avrà una appendice con altre misure sulla sicurezza tra cui la lotta al terrorismo e misure contro la criminalità, è il compromesso arrivato a conclusione dei confronti politici ma anche di momenti di tensione all’interno della maggioranza.
Per le Ong è passata dunque la linea dura. Il nuovo codice prevede che “il transito e la sosta in territorio nazionale sono comunque garantiti ai soli fini di assicurare il soccorso e l’assistenza a terra delle persone prese a bordo a tutela della loro incolumità”. Le operazioni di soccorso devono essere “immediatamente comunicate al centro di coordinamento competente per il soccorso marittimo nella cui area di responsabilità si svolge l’evento e allo Stato di bandiera, ed effettuate nel rispetto delle indicazioni delle predette autorità”.
Multe pesanti per le Ong che non rispettano le regole. “Si applica al comandante della nave la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 50.000. La responsabilità solidale si estende all’armatore e al proprietario della nave”. Alla contestazione “della violazione consegue l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo per due mesi della nave utilizzata per commettere la violazione. L’organo accertatore, che applica la sanzione del fermo amministrativo, nomina custode l’armatore o, in sua assenza, il comandante o altro soggetto obbligato in solido, che fa cessare la navigazione e provvede alla custodia della nave a proprie spese”.
“Il nuovo decreto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri del Governo Meloni non è altro che l’ennesimo tentativo di ostacolare e criminalizzare le attività delle navi della società civile”, ha detto Sea Watch all’Adnkronos. “Nessun governo può impedire a una nave di sottrarsi all’obbligo di soccorso – aggiunge la Ong – e nessuna nave si rifiuterà di accogliere chi chiede aiuto nel Mediterraneo centrale. Rispetteremo il diritto internazionale, come abbiamo sempre fatto”.