È giunta stamattina a Messina la nave di Open Arms, la Ong spagnola che nei giorni scorsi aveva soccorso un barcone in difficoltà nel mar Mediterraneo.
A bordo della nave erano presenti 402 migranti. Tra loro, anche il cadavere un giovane eritreo di 20 anni. I migranti sono provenienti da Sudan, Siria, Eritrea, Egitto, Pakistan, Etiopia e Somalia.
Le operazioni di sbarco a Messina sono coordinate dalla Prefettura peloritana con il coordinatore del Comune messinese.
Secondo le testimonianze di alcuni migranti, il giovane sarebbe stato colpito con violenza da uno dei trafficanti a tal punto da causarne il decesso.
Lo stesso avrebbe costretto gli altri presenti a portare il cadavere a bordo. Sono attualmente in corso le indagini da parte delle forze dell’ordine.
Il pubblico ministero di turno ha disposto l’autopsia sul corpo del ragazzo che è stato trasferito al Policlinico.
Nel frattempo, nel corso della notte tra mercoledì 21 e giovedì 22 settembre sono proseguiti gli sbarchi a Lampedusa.
Sono state 75 le persone che sono giunte sull’isola siciliana dopo essere state intercettate dalla Guardia Costiera mentre si trovavano a bordo di un’imbarcazione a poca distanza dalla costa.
Tra i presenti, anche 25 donne e 4 bambini. I migranti sono stati quindi portati all’hotspot di contrada Imbriacola.