“Non sono quattrocento, sono quattrocentocinquanta”.
Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, corregge, parlando con il Qds.it, il numero di persone a bordo del peschereccio intercettato al largo dell’isoletta da motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza che lo hanno scortato verso il molo favaloro.
Ma gran parte delle persone a bordo sono state trasferite sulle motovedette per evitare che il peschereccio potesse affondare.
“Ho appena ricevuto la notizia – ha detto Martello – dalla Capitaneria di Porto. Adesso agiremo come abbiamo sempre agito: il meccanismo è rodato, non ci sono particolari problemi. Arriverà una nave quarantena e saranno sistemati là. Il problema resta a monte”.
“Il fatto è – ha affermato il sindaco di quello che è l’avamposto dell’Europa nel Mediterraneo – che oggi tutti parlano, giustamente, dell’ Afghanistan. Ma ci sono tante situazioni simili a quelle dell’Afghanistan in Africa e nessuno ne parla”.
“Insomma – ha concluso – credo proprio ci sia bisogno che il Governo si dia una mossa”.
La notte scorsa non sono stati registrati approdi, ma ieri sera ventitré subsahariani, fra cui sei donne e due bambini, erano stati soccorsi dalle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza.
Si trovavano su un’imbarcazione di sette metri avvistata a 13 miglia a Sud-Ovest da Lampedusa.
Il gruppetto è stato fatto scendere a terra – il secondo approdo della giornata – sul molo Favarolo e tutti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola.
A oggi, nell’hotspot di contrada Imbriacola sono presenti 695 ospiti, a fronte dei 250 posti disponibili.
Ieri sera a bordo del traghetto di linea Cossyra, arrivato all’alba di oggi a Porto Empedocle, erano stati imbarcati ottanta migranti di varie nazionalità giunti nei giorni scorsi sull’isola e ospiti dell’hotspot.
Per loro è ora previsto il trasferimento su nave Aurelia per il periodo di sorveglianza sanitaria.