Si dibatte ancora sul tema migranti e le navi Ong al largo della Sicilia in attesa di un porto sicuro. Mentre l’Italia appare sempre più propensa alla politica “porti chiusi”, Francia e Germania chiedono di autorizzare gli sbarchi e promettono di ospitare una parte dei migranti.
Il tema è stato dibattuto a livello europeo dalla stessa premier Giorgia Meloni, che a Bruxelles ha incontrato Ursula von der Leyen e Roberta Metsola, rispettivamente presidente della Commissione Europea e del Parlamento Europeo. Anche in Sicilia, principale terra d’arrivo dei migranti (e purtroppo teatro di diverse tragedie negli ultimi giorni), la questione migranti è ancora “calda”. In particolare, negli scorsi giorni il sindaco Ammatuna (Pozzallo) ha inviato un appello al nuovo Governo e al ministro dell’Interno Piantedosi; in questo appello, ha chiesto una politica rispettosa dei diritti umani sugli sbarchi e una maggiore sinergia con le autorità europee.
E proprio una maggiore cooperazione intendono offrire Francia e Germania, che si offrono di ospitare parte dei migranti in attesa al largo della Sicilia.
Il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, si è detto sicuro che l’Italia “rispetterà il diritto internazionale” accogliendo l’Ocean Viking. L’imbarcazione, che si occupa di soccorso ai migranti in mare, si trovano al momento 234 persone salvate nel Mediterraneo nei giorni scorsi. Il ministro della Solidarietà francese, Jean-Christophe Combe, ha sottolineato a France Info che la Francia è pronta ad accogliere i migranti se l’Italia autorizzerà lo sbarco.
Oltre alla Francia, si è detta disponibile all’accoglienza dei migranti anche la Germania. I due Paesi europei chiedono all’Italia di aprire i porti “per una questione di umanità” e si offrono di aiutare nella gestione del post-sbarco.
Nello stesso “limbo”, oltre all’Ocean Viking, si trovano anche la nave Humanity One di Sos Humanity e la Geo Barents di Medici senza Frontiere. Nelle 3 navi si trovano rispettivamente 234, 179 e 572 persone. Si tratta di quasi 1.000 persone, comprese donne e bambini. Tutte salvate da una tragica fine nel Mediterraneo e alla ricerca di una nuova vita in Europa. E gli sbarchi continuano. La posizione che assumerà l’Italia è molto importante e l’Europa prega l’Italia, Paese geograficamente più vicino alle terre di partenza di buona parte dei migranti (assieme a Malta), di non chiudere i porti.
Nel frattempo, la situazione dei migranti a bordo delle navi Ong si fa sempre più dura. Il momento è critico soprattutto per Sos Humanity: a bordo 179 persone attendono un porto sicuro da ben 14 giorni. Tra loro più di 100 minori non accompagnati, compreso un bambino di appena 7 mesi.
Il capitano della nave, secondo quanto dichiarato da Adnkronos, ha inviato “19 richieste per un porto di sbarco a tutte le autorità competenti, compresi i centri di coordinamento dei soccorsi di Malta e dell’Italia”. Tutte richieste vane, visto che non c’è ombra di porto sicuro. I lavoratori all’interno dell’imbarcazione hanno espresso preoccupazione anche per le condizioni di salute dei migranti a bordo: molti avrebbero la febbre e hanno ferite a causa delle violenze subìte e del lungo viaggio. Lo spazio è poco e, infine, potrebbe esserci un peggioramento delle condizioni meteo nelle prossime ore.
Per questo, all’appello di Francia e Germania all’Italia, si aggiunge anche quello delle Ong che soccorrono ogni giorno migranti in mare.
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