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Migranti, sindaco Pantelleria: “Bimbi su ong bloccate? Da Governo solito teatro”

“In questo momento da italiano non posso che provare vergogna. Non è bloccando per quattro-cinque giorni le navi in mare che si affronta il fenomeno migratorio. Così si gioca solo con la vita delle persone. Se poi su quelle navi ci sono bimbi e donne, magari incinte, credo che tutti dovremmo provare una profonda vergogna. Di fronte a soggetti vulnerabili la sensibilità e l’attenzione dovrebbe essere ancora maggiore”. A parlare all’Adnkronos è Vincenzo Campo, sindaco di Pantelleria, a proposito della linea dura contro le ong annunciata nei giorni scorsi dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Nel Mediterraneo centrale tre navi umanitarie attendono di poter sbarcare il loro ‘carico’ di vite umane: quasi mille naufraghi, inclusi neonati, minori che hanno attraversato il Mediterraneo da soli e donne, alcune delle quali incinte, aspettano da giorni sui ponti delle navi.

“Al neo Governo Meloni dico di smetterla con questo teatrino – aggiunge il primo cittadino -. Occorre, invece, lavorare con l’Europa per la redistribuzione dei migranti, perché l’Italia è punto di arrivo ma non la destinazione finale per l’80 percento di chi arriva sulle nostre coste. Ed è necessario anche tessere reti diplomatiche sul fronte dei Paesi del Nord Africa perché chi scappa fugge da guerre, miseria e violenza. E affronta il mare affidandosi ai trafficanti perché non esistono vie legali di accesso. Se arrivano da altri Paesi – continua – è perché di regola hanno sbagliato rotta”.

“Nel Mediterraneo si susseguono le stragi, se ci sono fascicoli che dimostrano quello che dice il ministro ben vengano le indagini – conclude il sindaco di Pantelleria -. Forse, però, bisognerebbe riflettere sul fatto che la loro presenza in mare ha evitato altri morti. Certamente il fenomeno migratorio va gestito e regolato, ma la soluzione non è lasciare questa gente in mare per giorni prima di concedere lo sbarco. Il centrodestra, ancora una volta, dimostra di non essere in grado di affrontare la questione migranti”.