Sono stati presi a bordo dalla Open Arms mentre andavano alla deriva al largo della Libia, su un barcone sovraccarico. Su trentotto persone sette donne e quattordici bambini con meno di dieci anni
La nave della ong Open Arms ha soccorso in mare trentotto migranti che si trovavano a bordo di un’imbarcazione in difficoltà al largo della Libia.
Tra le persone soccorse, secondo quanto riferito subito dopo il salvataggio, dalla Organizzazione non governativa spagnola in un tweet, c’erano sette donne e quattordici bambini con meno di dieci anni, due dei quali molto piccoli.
Uno ha addirittura appena quattro mesi.
Lo ha confermato Emergency – che ha il personale medico a bordo della nave umanitaria – sottolineando che l’imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti era alla deriva da due giorni, dopo esser salpata da Tripoli.
Terminato il trasbordo dei naufraghi, la Open Arms ha ricevuto la segnalazione di altre tre imbarcazioni in difficoltà, prosegue Emergency e di queste “due sono state intercettate dalla cosiddetta guardia costiera libica e riportate in un Paese dove i diritti umani vengono costantemente violati”.
La Libia, aggiungono Emergency e Open Arms, “non può in alcun modo essere considerata un porto sicuro, le autorità europee devono smettere di sostenere il respingimento di chi tenta di attraversare il Mediterraneo”.