Politica

Migranti, Ue, dal Nord al Sud non fare due pesi e due misure

La Germania ha esortato l’Unione europea ad aiutare la Polonia a fermare il flusso dalla Bielorussia, dopo che da anni viene costantemente ignorato quanto avviene in Sicilia con l’arrivo di disperati dall’Africa.

Ora la più potente delle nazioni europee chiede all’Unione di “agire” e aiutare a fermare il flusso di migranti che attraversano illegalmente la Polonia dalla Bielorussia.

“La Polonia o la Germania non possono farcela da sole”, ha detto al quotidiano Bild il ministro degli Interni ad interim Horst Seehofer. “Dobbiamo aiutare il governo polacco a proteggere il loro confine esterno. Questo sarebbe effettivamente il compito della Commissione europea. Ora li invito ad agire”.

Finalmente, ci sarebbe da dire, visto che da anni l’Ue non muove un dito per risolvere la situazione degli arrivi di migranti in Sicilia provenienti dal Continente Africano.

Come sottolineato ripetutamente da Totò Martello, sindaco di quella Lampedusa che è l’avamposto più a Sud dell’Unione, l’unica possibilità di risolvere la situazione sta nell’aprire un tavolo tra Europa e Africa stabilendo le regole per consentire un flusso che consenta corridoi umanitari e accresca i controlli sui trafficanti d’uomini.

E nella sua recente visita in Algeria il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito la necessità che Paesi europei e africani dialoghino, perché il loro futuro è comune.

Intanto proprio ieri sono giunti a Lampedusa, soccorsi dalle motovedette italiane, 384 migranti che si trovavano su un barcone che imbarcava acqua, ma nell’isola ci sono stati sei sbarchi.

E sempre ieri sono state completate a Trapani le operazioni di sbarco per i circa 850 migranti della Sea Eye 4.

E stamattina al largo di Lampedusa c’è sempre l’Ocean Viking con a bordo oltre trecento persone preoccupate per il peggioramento delle condizioni del mare.

Ma di queste situazioni a Bruxelles non si parla.

Evidentemente il problema non ha interessato finora l’Europa perché non sono stati toccati gli interessi della Germania, che adesso è scesa in campo. A difesa di quella Polonia che è la sua prima frontiera.

Speriamo l’Europa non faccia due pesi e due misure tra Sud e Nord nella soluzione del problema.