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Caro voli Sicilia e balneari, dl Milleproroghe alla Camera per il voto finale

Muove i primi passi la conversione in legge del decreto Milleproroghe, il provvedimento attraverso il quale il Governo decide di prorogare le scadenze delle norme che il Parlamento non è stato in grado di approvare in tempo.

Nella giornata di mercoledì 15 febbraio l’Aula del Senato ha approvato la conversione con 88 voti a favore, 63 contrari e 3 astenuti. Adesso il testo dovrà essere analizzato e approvato anche dalla Camera in tempi rapidi.

Dl Milleproroghe, conversione in tempi stretti

La conversione definitiva in legge ordinaria del decreto Milleproroghe dovrà infatti avvenire entro il 27 febbraio 2023, pena la decadenza. Viste le tempistiche risicate è possibile che il testo non venga ulteriormente modificato.

In caso di ulteriori ritardi, il Governo potrebbe ricorrere al voto di fiducia così come fatto intendere nelle scorse ore. In caso di applicazione della fiducia, la Camera dovrà approvare il testo del decreto Milleproroghe così come arriverà in aula, senza ritocchi.

Dl Milleproroghe, il “caso” balneari

All’interno del documento sono inseriti numerosi provvedimenti (diversi che riguardano anche la Sicilia), alcuni dei quali oggetto di discussione in questi giorni, specialmente da parte delle opposizioni.

Tra i temi più discussi vi è quello delle concessioni balneari, norma per la quale l’Italia si trova già sotto procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea per il mancato rispetto della direttiva Bolkestein che garantisce la concorrenza nel settore. Nel nostro Paese, infatti, le concessioni vengono prorogate da anni agli stessi proprietari a condizioni di vantaggio.

Attraverso un emendamento presentato da Forza Italia, Lega e dagli stessi relatori, la maggioranza ha voluto prolungare le concessioni agli attuali gestori di ulteriori 12 mesi, fino al 31 dicembre 2024.

Balneari, Santanché: “Decide il Parlamento”

Sul tema si è espresso il ministro del Turismo, Daniela Santanché, che ha sottolineato al Quotidiano di Sicilia come il Governo stia facendo il possibile per difendere “senza se e senza ma gli stabilimenti balneari. Si sta trovando il modo migliore per difenderli e allo stesso tempo per trovare una soluzione che sia strutturale e che dia stabilità all’intero comparto”.

Sempre il ministro ha voluto sottolineare l’autorità del Parlamento italiano, “in quanto è l’organo che rappresenta i cittadini italiani ed è espressione di un voto e quindi di una volontà popolare”.

Dl Milleproroghe, le norme per la Sicilia

Polo ospedaliero Siracusa, migranti e tributi

Per quanto riguarda la Sicilia, nel testo sono indicati diversi provvedimenti a favore del territorio. Tra le misure più calde vi è quella a favore del Polo ospedaliero di Siracusa che prevede la proroga dei termini da 2 a 3 anni per la realizzazione della struttura e di un anno per l’incarico del Commissario straordinario.

Nel decreto Milleproroghe per la Sicilia trova spazio anche lo stanziamento economico di 2,5 milioni di euro per l’anno 2024 a favore delle isole di Lampedusa e Linosa, finalizzato all’accoglienza dei migranti. Previsti anche la rateizzazione e il pagamento senza interessi dei tributi, dei contributi e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, le cui scadenze sono state fissate al 30 giugno e al 30 novembre.

Contrasto al caro voli

Non meno importante, poi, è la norma che consegna nelle mani del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, il potere per procedere allo smantellamento della baraccopoli di Messina con la successiva riqualificazione dell’area. Si tratta di una norma fortemente voluta da Forza Italia, così come sottolineato recentemente dalla senatrice forzista siciliana Daniela Ternullo.

Sempre per la Sicilia, nel testo del decreto Milleproroghe viene destinato, inoltre, un contributo per i biglietti aerei da e per le città di Palermo e Catania a favore dei fuorisede, dei disabili gravi, dei lavoratori con reddito basso e di chi si sposta dall’Isola per motivi di salute al fine di contrastare il caro voli che affligge il territorio.