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Ministri e ruoli chiave di Camera e Senato: ecco i nomi, ma la lite Berlusconi-Meloni blocca tutto

La lite tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni rallenta le operazioni per la formazione del nuovo governo. Nel centrodestra l’attività diplomatica è entrata a pieno regime. Da una parte lavorano Gianni Letta e il nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa, che stanno provando a ricucire il rapporto umano fra i due leader, dall’altra c’è il ruolo di Matteo Salvini che nelle ultime ore ha sentito più volte Giorgia Meloni. Senza un clima più disteso, la trattativa per assegnare i posti di governo, ma anche per coprire le caselle di vertice dei due rami del Parlamento, rischia di andare per le lunghe.

I probabili ministri, ma la frattura nel centrodestra blocca la trattativa

Lo stesso Salvini, al momento uscito rafforzato dalle beghe interne al centrodestra, ha tutto l’interesse a risolvere la questione: la Lega ha ottenuto la presidenza della Camera e sembra destinata ad avere cinque o sei ministeri. C’è in ballo l’Economia, con Giancarlo Giorgetti, anche se l’ipotesi del tecnico non è ancora tramontata ed ecco in campo anche Fabio Panetta. Ma la Lega potrebbe occupare anche la poltrona più importante del Viminale, tra i papabili c’è Nicola Molteni, se la scelta non dovesse ricadere sul prefetto Matteo Piantedosi, comunque vicino a Salvini. Tutto però è al momento fermo. C’è chi non esclude un governo senza Forza Italia, anche se dagli ambienti azzurri trapela l’indiscrezione che Berlusconi non voglia affatto defilarsi dall’esecutivo. Ma da FdI c’è meno disponibilità ad assecondare nuove richieste del Cavaliere, dopo aver proposto quattro ministeri a Forza Italia. Fra questi gli Esteri per Antonio Tajani, e la Pubblica amministrazione per Elisabetta Casellati.

Camera e Senato, i ruoli chiave

La prossima settimana non sarà decisiva solo per la formazione del nuovo governo, ma anche per l’assegnazione degli altri ruoli di vertice di Camera e Senato. Si comincerà martedì, quando i gruppi parlamentari eleggeranno i loro presidenti. Mercoledì invece sarà la volta dell’elezione degli uffici di presidenza delle due Aule. Si tratta di quattro vicepresidenti, tre questori ed otto segretari d’Aula per ciascuna. E non si tratta certo di incarichi di poco conto visto che portano in dotazione indennità e staff aggiuntivi e la possibilità di usare se necessario una autoblù.

Per le vicepresidenze, alla Camera il Pd potrebbe schierare Alessandro Zan, il parlamentare che ha firmato il ddl sul contrasto all’omofobia, e Nicola Zingaretti. Il M5S invece potrebbe scegliere Chiara Appendino o Sergio Costa. Forza Italia punta su Giorgio Mulè ed Alessandro Cattaneo, FdI, che sogna il bottino pieno, mette in campo Edmondo Cirielli o Tommaso Foti.

Tanti nomi in corsa anche per le vicepresidenze al Senato. Il Pd, che ambisce al posto da questore con Bruno Astorre, valuta la riconferma di Anna Russomando, mentre il M5S giocherebbe le sue carte con Stefano Patuanelli.

Forza Italia proverebbe a piazzare Licia Ronzulli, tagliata fuori dalla corsa per un posto al governo, in alternativa Maurizio Gasparri. La Lega, invece, punta su Andrea Ostellari.

I gruppi parlamentari e gli altri incarichi

La partita è ancora apertissima. Ma da una prima analisi emerge come Pd e M5s non abbiano scrupoli a estromettere il Terzo Polo dai ruoli chiave. E lascerebbero ai centristi solo le giunte di garanzia di Camera e Senato. In tutta risposta Matteo Renzi minaccia di chiedere per sé la presidenza del Copasir, una poltrona che il Pd vuole a tutti i costi mettendo in campo Lorenzo Guerini o Enrico Borghi.

Per quanto riguarda i gruppi, la cui definizione è indispensabile per poi procedere alla scelta dei vicepresidenti, il Pd valuta Anna Ascani per Montecitorio e Valeria Valente per palazzo Madama. Ipotesi conferme per M5s con Francesco Silvestri e Maria Domenica Castellone e per FdI con Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani. La linea della continuità è sposata anche dalla Lega che, oltre a Riccardo Molinari a Montecitorio, punterebbe a riconfermare al Senato Massimiliano Romeo.

Forza Italia, ancora scossa dalla diatriba con Giorgia Meloni, non ha ancora le idee chiare. Per quanto riguarda il Terzo Polo sono stati proposti Raffaella Paita (Iv) al Senato e Matteo Richetti (Azione) alla Camera. Per Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) al Senato la favorita è Ilaria Cucchi mentre per la Camera si fanno i nomi di Filiberto Zaratti, Luana Zanella e Marco Grimaldi.

Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini
GIORGIA MELONI POLITICO SULLO SCHERMO SILVIO BERLUSCONI POLITICO
Giorgia Meloni
SILVIO BERLUSCONI
Giancarlo Giorgetti, in corsa per il Ministero dell’Economia
Antonio Tajani, in corsa per la Farnesina
Elisabetta Casellati, indicata come ministro per la Pubblica amministrazione