ROMA – Si ritorna a parlare di Autonomia delle Regioni. Il dibattito politico infuocato – anche per la rivelazione di Eurispes che il Nord aveva “rapinato” 840 miliardi di euro al Sud – si era bruscamente interrotto nei mesi scorsi a causa dell’emergenza pandemica. Adesso torna d’attualità grazie alle dichiarazioni del ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, che in visita ieri a Venezia per la mostra sui 50 anni della Regione, ha risposto ai giornalisti in merito ai tempi dell’iter per la sua attuazione.
“Certamente a settembre – ha spiegato Boccia – avremo una disponibilità nel calendario parlamentare per discussioni che si devono assolutamente trasformare in un atto che consenta poi al Parlamento di esprimersi. Il disegno legge quadro era pronto, penso ora vada integrato anche con l’esperienza degli ultimi mesi, ma non dobbiamo perdere tempo”.
Lo scontro con le regioni del Nord era avvenuto sul nodo perequazione: il ministro sosteneva che si dovesse raggiungerla prima di consentire l’Autonomia e questo aveva suscitato le ire delle regioni del Nord.
“Il dossier del Veneto è pronto – ha risposto Luca Zaia, presidente della Regione Veneto – e mi fa piacere si sia ricordato che nonostante il fermo del Covid, la partita dell’autonomia non si è mai arrestata”.“Il ministro Boccia – ha proseguito Zaia – sa che noi siamo la terra dell’autonomia, abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto, assolutamente sereno, sincero anche nel confronto”.
Dal canto suo, Boccia ha assicurato che esiste una condivisione dei principi “su cui si poggia la richiesta dell’autonomia, i principi della piena attuazione della Costituzione. Quando il presidente Mattarella ci ricorda che l’autonomia è la forza dell’unità nazionale se attua i principi di sussidiarietà, ci dice di continuare in fretta il nostro dovere che è quello di attuare tutta la nostra Costituzione”.
“Non ci siamo mai fermati, nemmeno nei mesi drammatici di lotta al Coronavirus – ha sottolineato Boccia -. Sono qui anche per ribadire che il lavoro sull’attuazione dell’autonomia differenziata, separando i livelli essenziali delle prestazioni dal decentramento spinto amministrativo e quindi dall’attuazione dell’altra parte dell’autonomia, deve avere l’impegno di tutte le forze politiche per accelerare il processo”.
“E non c’è distinzione tra Nord e Sud quando discutiamo dell’attuazione piena della Costituzione”, ha concluso il ministro.