Trapani

Misiliscemi, ultimi atti per istituzione del 25° Comune della provincia

TRAPANI – Anche se a passi molto lenti si va verso la costituzione del 25° comune nella provincia trapanese.

Il punto della situazione è stato fatto proprio nei giorni scorsi nel corso di un’assemblea convocata dall’associazione Misilicemi che dà il nome oltretutto al Comune di prossima istituzione.
I componenti dell’organismo hanno evidenziato che si stanno completando gli adempimenti statutari, si sta approvando il bilancio consuntivo e preventivo ed è in corso la regolarizzazione delle quote sociali.

Alcuni soci sono stati alla Regione e i funzionari hanno assicurato che è in fase di predisposizione il decreto istitutivo, in pratica l’ultimo passaggio burocratico. In seguito sarà nominato un commissario dal governo regionale che avrà il compito di adempiere ad alcuni passaggi come quella della suddivisione del patrimonio immobiliare: “Se non ci saranno intoppi – affermano dall’associazione – il prossimo anno si andrà a votare per il primo consiglio comunale di Misiliscemi”.

Il nuovo Comune è stato voluto in seguito al referendum del maggio dello scorso anno con cui è stato stabilito di distaccare 8 frazioni di Trapani per formare un Comune autonomo.
La “secessione” riguarda le frazioni di Fontanasalsa, Guarrato, Rilievo, Locogrande, Marausa, Palma, Salinagrande e Pietretagliate. Nel referendum di maggio 2018 il quorum è stato superato grazie ai 3.752 votanti, pari al 52,04 per cento degli aventi diritto che erano 7.530 cittadini. Di questi i “sì” sono stati 3.336 mentre i “no” 391.

Nel resto del territorio trapanese non si è raggiunto il quorum in quanto si sono recati alle urne appena in 3.750 persone e la stragrande maggioranza è stata per il “no” (3.340). Il nuovo territorio sulla carta ha un’estensione di 72 chilometri quadrati, pari al 25 per cento di quello di Trapani e con una popolazione di circa l’11 per cento rispetto a quella della città capoluogo.

Un Comune che vuole puntare decisamente sul turismo, con il porto turistico di Marausa ma anche sulle attività agricole e commerciali, considerando che queste aree si estendono su ampie fette di territorio a vocazione per l’appunto agricola.

Secondo i conti fatti dalla stessa associazione “Misiliscemi”, costituitasi proprio per promuovere la scissione e il referendum, il gettito Imu di questa fetta di territorio sarebbe pari a 2,850 milioni di euro, il gettito della tassa sui rifiuti è di 765 mila euro che diventa di 1,753 mln prendendo in considerazione anche le attività commerciali.