Istruzione

Mobilità personale docente 2020/21, online ordinanza Miur

ROMA – Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato nella tarda serata di lunedì l’Ordinanza relativa alla mobilità del personale docente, educativo ed Ausiliario, Tecnico e Amministrativo (ATA) per l’anno scolastico 2020/2021.


Disponibile anche l’ordinanza per i docenti di religione cattolica. Il personale docente potrà presentare domanda dal 28 marzo al 21 aprile 2020. Entro il 5 giugno si concluderanno gli adempimenti di competenza degli uffici periferici del Ministero. Gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 26 giugno.


Il personale educativo potrà fare domanda nel periodo 4-28 maggio 2020, gli adempimenti saranno chiusi il 22 giugno, la pubblicazione dei movimenti avverrà il 10 luglio.


Gli A.T.A. potranno presentare domanda fra l’1 e il 27 aprile 2020, gli adempimenti saranno chiusi entro l’8 giugno, gli esiti saranno pubblicati il 2 luglio.


Per i docenti di religione cattolica, la presentazione delle domande è prevista dal 13 aprile al 15 maggio 2020. Mentre gli esiti dei movimenti saranno pubblicati l’1 luglio 2020. Il Ministero dell’Istruzione fa sapere che ci sarà “il massimo impegno per supportare i dipendenti coinvolti”. Si lavora, infatti, a sistemi di aiuto per la compilazione delle domande.


Si va dall’attivazione di help desk su base regionale, a una guida con le istruzioni dettagliate, per aiutare chi dovesse incontrare difficoltà.


Il ministero di viale Trastevere ricorda che è già previsto, da anni, che la domanda sia compilata online, in versione digitale. Si tratta di una mobilità ordinaria, di una procedura che si verifica tutti gli anni, nel rispetto e sulla base del Contratto collettivo nazionale integrativo firmato dal Ministero con le organizzazioni sindacali. L’ultimo è stato siglato il 6 marzo del 2019, un anno fa.

Sulla mobilità il Ministero rende noto di essersi mosso “nel rispetto delle aspettative e dei diritti di quanti vogliono poter chiedere il cambio di sede, in vista del prossimo anno scolastico, come è sempre avvenuto, ogni anno.

Rinunciare all’apertura dei termini per la presentazione delle domande avrebbe significato il blocco totale della mobilità per l’anno in corso e avrebbe comportato un grosso disagio, nonché la lesione di un diritto per migliaia di persone. Farla saltare o slittare ulteriormente avrebbe impattato poi negativamente sull’avvio del prossimo anno scolastico, il 2020/2021, a danno degli studenti e di tutto il personale. La mobilità è, infatti, passaggio necessario per poter definire gli organici per il prossimo anno”.