PALERMO – Ancora dieci anni o poco più e poi il trasporto sostenibile, almeno nelle più grandi città del mondo, supererà quello via auto. Il traguardo sostenibile, che dovrebbe essere raggiunto entro il 2030, è contenuto nel Mobility future, lo studio Kantar presentato al Un-Habitat world urban forum di Abu Dhabi che ha esaminato 31 centri mondiali.
RECORD URBANI
Bus, bici e piedi arriveranno a costituire il 49% della totalità di spostamenti effettuati nei centri urbani. In direzione contraria procederà l’utilizzo delle auto che passerà dal 51 al 46%. A guidare il cambiamento è Manchester, seguita da Mosca, e poi da San Paolo, Parigi e Johannesburg. Al sesto posto si trova Milano, in compagnia di Guangzhou.
VOLA LA BICI
Il mezzo del futuro è la bicicletta. Sarà quest’ultima, infatti, a far registrare la crescita maggiore con un utilizzo che varrà un +18%. La scelta di muoversi a piedi varrà un segno positivo del 15% mentre i mezzi pubblici vedranno un aumento dell’utilizzo del 6%.
PESO DELLA TECNOLOGIA E DELLA PIANIFICAZIONE
Andrea Galimberti, Head of Mobility, Kantar Insight, ha sottolineato l’importanza della programmazione nel tarare gli interventi di mobilità sostenibile sulle diverse città: “Nel decennio che verrà assisteremo a un cambiamento significativo del modo di spostarsi nelle città. Ci sarà un’evidente preferenza per mezzi più green della propria automobile. La tecnologia sarà determinante per progettare un futuro sostenibile. Ma ogni città è diversa e ciò che è efficace a New York potrebbe non esserlo per Tokyo. Per questo è importante porre le necessità degli individui al centro dei nostri pensieri, per capire e prevedere meglio i comportamenti che si verificheranno e le opportunità che potranno emergere”.
Per Galimberti “le grandi città del mondo hanno bisogno di pianificare strategicamente le loro iniziative in funzione delle esigenze future dei cittadini. Affinché il cambiamento avvenga, è fondamentale che sia trainato e guidato sia dalle città sia dalle persone: i cittadini non potranno agire da soli”.
PIANIFICARE
Le amministrazioni, continua l’Head of Mobility, Kantar Insight, “devono essere attente nel bilanciare gli investimenti in infrastrutture con solide politiche di mobilità urbana e contemporaneamente, proporre iniziative di sensibilizzazione per ottenere la fiducia e il sostegno dei loro cittadini. La nostra ricerca dimostra che potrebbe esserci un significativo vantaggio per i politici che saranno in grado di garantire alla propria città un servizio di trasporto pubblico efficiente”.
L’AUTO ELETTRICA A GRANDE RICHIESTA
Ci vorranno ancora dodici anni per vedere primeggiare, o quasi, l’auto elettrica che, entro il 2032, rappresenterà la metà di quelle vendute. Entro il 2050, invece, il comparto del trasporto stradale crescerà del 75% di veicoli in più, ma la buona notizia è che consumerà nettamente meno rispetto ad oggi. Lo rivelano le previsioni racchiuse del nuovo Rapporto annuale Energy Transition Outlook (ETO 2019) dell’ente di certificazione internazionale Dnv Gl.
CLAMOROSO RITARDO SICILIANO
In mezzo a questo futuro verde e radioso, preoccupano gli ultimi dati siciliani del capitolo sulla mobilità sostenibile dell’ultimo rapporto Italia Smart (Rapporto Smart City Index 2020), redatti sulla base di 21 differenti indicatori che vanno dalle infrastrutture per la mobilità elettrica agli strumenti messi in campo dall’amministrazione. Da segnalare, infatti, che a Messina e Catania, in controtendenza rispetto a tutto il resto del Paese, le auto sono cresciute, tra il 2002 e il 2018, e più in generale risultano meno avanzati delle altre aree del Paese gli sviluppi e le iniziative nel campo della mobilità sostenibile.