Ragusa

Modica, ospedali Covid, querelle Razza-Abbate

RAGUSA – L’Ospedale ‘Maggiore’ di Modica non sarà più ospedale Covid. Quello disegnato dall’assessorato regionale alla Sanità è il Maria Paternò Arezzo di Ragusa Ibla. La decisione è stata comunicata dall’assessore al ramo Ruggero Razza visto che a Modica non ci sono più pazienti Covid e che non ha senso bloccare una struttura e impedire erogazioni degli altri servizi sanitari ai cittadini del comprensorio.

Il provvedimento assunto non è piaciuto però al sindaco Ignazio Abbate: nonostante l’assessore regionale ha garantito che non si perderanno i finanziamenti per il Maggiore, il primo cittadino ha chiesto conto e ragione. “Sono sconcertato rispetto ad un provvedimento messo in campo dal Governo regionale sull’individuazione degli ospedali Covid per il futuro – ha detto Abbate – anche per poter inviare questo elenco al Governo nazionale per avere i finanziamenti, proprio per potenziare ulteriormente i reparti, specialmente quelli di malattie infettive e riabilitazione. Per noi cittadini modicani è impensabile accettare un provvedimento del genere dopo che, per quattro mesi, abbiamo sofferto insieme all’ospedale: sofferto insieme a tutti gli operatori per il servizio dato, per la vicinanza alle famiglie che soffrivano, ai malati, per tutto quello che è successo e siamo stati orgogliosi realmente di una struttura che è riuscita ad essere di eccellenza anche con tutte le deficienze legate all’infrastruttura. Oggi vedo che tutto questo viene cancellato come se questi quattro mesi non fossero esistiti, viene cancellato tutto e si decide di continuare su un ospedale che non esiste, dove non ci sono più reparti.

Noi non possiamo accettare che – ha aggiunto il sindaco Abbate – non diano un finanziamento che aspettiamo da vent’anni, per trasferire la Rianimazione dal quinto piano al pian terreno perché da vent’anni ci piove dentro”.

All’assessore Razza, però questa querelle non è piaciuta. “Il sindaco di Modica ancora una volta mente, ne risponderà all’autorità giudiziaria perché stavolta mi ha scocciato – ha detto l’esponente del Governo regionale -. Rimesta nel torbido, non comprendendo la differenza tra diverse fasi di pianificazione Covid. Ho detto e ribadito che, per l’ospedale di Modica, l’Asp ha chiesto un finanziamento per la terapia intensiva che vedrà riconosciuto.

Ma per lui non basta. Deve dimostrare chissà cosa e ancora una volta commette l’errore di cercare un inutile scontro istituzionale. Ma siccome la propalazione di notizie false per procurare allarme nella pubblica opinione costituisce reato, stavolta mi rivolgerò alla magistratura. Perché non ammetto balle che una qualsiasi telefonata – ha concluso Razza – avrebbe potuto riscontrare”.