Ragusa

A Modica il taglio del nastro del nuovo presidio riabilitativo

MODICA (RG) – Una nuova sede per il centro medico sociale per neuromotulesi è stata inaugurata a Modica, qualche giorno fa. 41 anni fa il primo centro a Vittoria scandiva l’inizio di questo nuovo progetto che, adesso, conta già tre sedi. La nuova struttura si trova nella strada Cava Gucciardo/Quartarella/Serrauccelli, nel tratto che collega Modica a Scicli: questo favorirà gli utenti dei quattro comuni della zona orientale della provincia.

Il presidio di Modica garantirà le prestazioni per 80 utenti, altrettanti sono a Ragusa, 400 sono gli assistiti nella sede centrale di Vittoria. “Una presenza che arricchisce in maniera significativa l’offerta all’interno del distretto – ha evidenziato sindaco di Scicli Enzo Giannone, presente all’inaugurazione insieme al primo cittadino di Modica, Ignazio Abbate – Una presenza oltremodo importante perché si fonda sulla lunga esperienza maturata a Vittoria e Ragusa e che oggi viene trasferita nella nuova sede di Modica. Come sindaco di Scicli sono pronto a fornire, con le strutture del Comune, ogni possibile forma di collaborazione al Centro”.

A tagliare il nastro inaugurale è stata la piccola Noemi Di Dio, alla presenza del direttivo e di tutti gli operatori della struttura. Hanno portato un messaggio anche il sindacalista Uil Giovanni Cassibba, Maria Grazia Calabrese, operatrice della riabilitazione del centro di Modica e Simona Melilli, madre di uno dei bambini assistiti. Anche il sindaco di Modica, Abbate ha espresso grande apprezzamento per la nuova struttura: l’esponente dell’Amministrazione comunale ha evidenziato “l’importante lavoro svolto dal Cmsn al servizio della collettività e soprattutto di chi soffre”.

“L’apertura – ha aggiunto Abbate – del nuovo presidio riabilitativo qualifica ancora di più i valori dell’offerta sanitaria al servizio di chi ne ha davvero bisogno”. Sono stati il presidente Luigi Piccione e il direttore sanitario Marcello Boncoraglio a ricordare le origini del centro e i progetti futuri.

“Il nostro impegno – ha detto Boncoraglio – è stato sempre di esportare il nostro ‘modello’ in provincia, oggi anche a Modica. Questo modello si fonda su due pilastri portanti: il primo riguarda l’aspetto empatico/relazionale che ci è stato trasmesso dai soci fondatori/amministratori, i cui valori, arricchiti dallo spirito di volontariato, ci hanno plasmato, trasferendo a tutti noi la voglia di lavorare in condivisione e direi quasi con complicità. Il secondo riguarda la sfera organizzativa/sanitaria, infatti il Cmsn ha investito non solo in un continuo aggiornamento professionale, ma ha puntato, in modo particolare, a strutturare i progetti riabilitativi per ogni assistito con la presenza di tutti gli operatori ed i terapisti che lo hanno in carico. Questo ha un costo organizzativo ed economico notevole. I frutti di tale modello si sono evidenziati in modo concreto durante il lockdown. In tale periodo siamo riusciti ad organizzare un progetto di tele-riabilitazione, condiviso dall’Asp, in brevissimo tempo, continuando a sostenere i genitori e gli assistiti”.