Cronaca

Morte Francesco Pantaleo, gli indizi nelle chat di un gioco online

Sarà un team di sei esperti, incaricati dalla Procura di Pisa, a dover chiarire tutti i dubbi sulla morte di  Francesco Pantaleo, lo studente universitario di ingegneria informatica di 23 anni, originario di Marsala, trovato carbonizzato nelle campagne di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa lo scorso 25 luglio.

La Procura ha ipotizzato al momento il reato di istigazione al suicidio ma gli investigatori dell’Arma, diretti dal procuratore capo Alessandro Crini, stanno battendo tutte le piste, compresa quella dell’omicidio.

Per fare chiarezza sul mistero della morte di Pantaleo, scomparso sabato mattina 24 luglio dalla casa pisana presa in affitto con altri  due studenti, sarà fondamentale l’esito dell’autopsia.

Inizia l’autopsia, cosa si cerca sul corpo carbonizzato di Francesco

L’esame autoptico, con le operazioni preliminari, è iniziato sul cadavere “gravemente alterato” dalla combustione oggi all’ospedale Santa Chiara di Pisa da parte dei due medici legali incaricati della perizia.

Non sarà un’operazione semplice e richiederà forse un paio di giorni  prima di essere portata a termine. Per i risultati complessivi ci  vorrà poi più di un mese, dato che la Procura ha posto diversi quesiti ai periti e ha chiesto di compiere “accertamenti a 360 gradi“.

Non solo si cercheranno sul corpo tracce di eventuali ferite inferte da  terze persone ma saranno prelevati tessuti per eseguire anche esami di laboratorio di natura chimica e tossicologica.

Nel frattempo, la Procura ha incaricato altri quattro periti per svolgere indagini specialistiche sul web e sui dispositivi elettronici in possesso di Pantaleo.

Le chat nel videogioco di lotta e i file cancellati da portatile e smartphone

Un consulente tecnico ha ricevuto l’incarico di eseguire la copia forense dei dati contenuti nel personal computer portatile (dal quale il 23enne ha cancellato tutti i file) e nello smartphone.

Si tratta dei dispositivi mobili che lo studente ha lasciato sopra la scrivania nella stanza che occupava nell’appartamento in affitto, sequestrata fin dal momento della denuncia della scomparsa da parte dei genitori.

Il perito dovrà cercare di recuperare anche le chat di un videogioco di combattimento con il quale Francesco giocava online molto spesso e che è stato rimosso dal computer.

I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale stanno, inoltre, esaminando anche le immagini registrate da decine di telecamere di videosorveglianza, pubbliche e private, per ricostruire le ultime ore di vita del giovane.

Le immagini di videosorveglianza, 24 telecamere per ricostruire l’accaduto

I carabinieri stanno concentrando il loro lavoro sulla visione delle telecamere di videosorveglianza di una zona compresa nel raggio di oltre cinque chilometri che va dall’abitazione della vittima e arriva nei pressi del luogo del ritrovamento, non coperto da occhi elettronici.

In tutto sono circa 24 telecamere le cui riprese sono da esaminare. In particolare, secondo quanto appreso, da parte dei carabinieri si cercheranno indicazioni utili a quanto accaduto dalla giornata di sabato visto che Francesco è risultato irreperibile dalle 10.30 del mattino di sabato 24 luglio.

Le domande degli investigatori per ricostruire le ultime ore di vita di Francesco

Gli investigatori sono al lavoro per chiarire altri aspetti della scomparsa di Pantaleo.

Perchè Francesco era uscito da casa lasciando i suoi occhiali in camera nonostante fosse miope?

Dove sono finiti il suo zaino e la copia delle chiavi dell’appartamento?

Davvero Francesco si è tolto la vita sentendosi in colpa per gli esami non dati?

E che fine ha fatto la tanica con il liquido infiammabile con cui forse si è tolto la vita?