Sanità

Morti sospette dopo vaccino AstraZeneca, altri casi dopo la Sicilia

La Danimarca ha sospeso per precauzione l’uso del vaccino anti Covid di AstraZeneca nel Paese a causa di problemi di coagulazione del sangue in alcuni pazienti. Lo hanno reso noto le autorità. 

La decisione “segue le notizie di gravi casi di coaguli di sangue in persone vaccinate con il vaccino anti Covid-19 di AstraZeneca”, ha spiegato in un comunicato l’Autorità sanitaria danese, aggiungendo comunque che “al momento non è stato determinato che ci sia un legame tra il vaccino e i coaguli di sangue”.

Domenica scorsa l’ufficio federale austriaco per la sicurezza sanitaria ha reso noto di avere sospeso la somministrazione di un lotto di vaccini AstraZeneca (il numero ABV5300) in seguito al decesso di una donna ed il ricovero di un’altra per un’embolia polmonare dopo la somministrazione di due dosi del vaccino. 

I Paesi che in Europa hanno sospeso la somministrazione

In seguito a questo episodio anche l’Estonia, la Lituania, il Lussemburgo e la Lettonia hanno sospeso in via precauzionale l’uso dei vaccini provenienti dallo stesso lotto, che conta un milione di dosi ed è stato distribuito in 17 Paesi (Italia esclusa).

Poco dopo la Danimarca, anche Norvegia e Islanda hanno sospeso per precauzione e fino a nuovo avviso l’uso del vaccino AstraZeneca  nonostante le rassicurazioni dell’Agenzia europea del farmaco, Ema, e del produttore.

Sulla vicenda è intervenuto un portavoce di Downing Street in risposta a una domanda sullo stop precauzionale imposto nelle ultime ore dalla Danimarca.  Il vaccino antiCovid di AstraZeneca è “sicuro ed efficace” secondo i dati scientifici elaborati nel Regno Unito, dove sono state finora vaccinate in totale circa 23 milioni di persone utilizzando in misura analoga questo antidoto e quello prodotto da Pfizer.

Le due morti sospette in Sicilia

Cresce l’apprensione anche in Sicilia, dove in pochi giorni sono morte due persone appartenenti alle forze dell’Ordine che avevano ricevuto il vaccino di AstraZeneca.

A Stefano Paternò, 43 enne di Corleone in servizio ad Augusta come Sottoufficiale della Marina Militare, si aggiunge Davide Villa, poliziotto dell’Anticrimine di Catania.

Non è ancora certo che vi sia correlazione tra i vaccini e le morti dei due militari, per questo ci sarebbero delle indagini in corso da parte della Procura. La paura è che il lotto somministrato ai due (che pare fosse lo stesso) potesse essere difettoso.

Il decesso dell’agente Villa – al contrario di quanto avvenuto a Stefano Paternò, deceduto l’indomani – sarebbe avvenuto 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino, ma sembra che l’uomo avesse iniziato a stare male già dal giorno successivo all’inoculazione della dose, peggiorando poi di giorno in giorno fino al decesso. La causa della morte sarebbe stata trovata in una trombosi venosa profonda, poi tramutatasi in emorragia celebrale.

La trombosi è tra le reazioni avverse specificate nel bugiardino dei vaccini.