Di Antonino Lo Re
“Dati falsati”. Attacco frontale di Santi Cappellani alla Regione siciliana sulla gestione dei dati Covid nell’Isola. Il deputato Dem ha citato le dichiarazioni dell’infettivologo Matteo Bassetti sulla proposta di eliminazione del bollettino quotidiano. La questione nasce dai 72 morti registrati in Sicilia nel bollettino del 18 gennaio che si riferivano ai giorni precedenti.
“A quanto pare, anzi a quanto dichiara Matteo Bassetti, – spiega Cappellani – non solo in Sicilia siamo in presenza di una bassa percentuale di vaccinati, ma i dati diffusi dall’assessorato alla Sanità stanno proprio facendo rincretinire l’Agenas e sfalsando i dati nazionali. ‘Scopriamo – ha detto l’infettivologo alle agenzie di stampa – che ci sono settanta morti registrati in Sicilia che invece si riferivano ai giorni scorsi'”.
Cappellani, ha poi aggiunto: “‘Stanno di nuovo spalmando i morti’, ha scritto il quotidiano La Sicilia a commento dell’inquietante notizia, riferendosi all’infelice frase dell’assessore Ruggero Razza che ha provocato una inchiesta-scandalo. Siamo in un momento delicatissimo della gestione pandemica, vediamo la luce in fondo al tunnel, finalmente si inizia a parlare di un ritorno a una vita quasi normale, e i dati siciliani, falsati, influendo sui conteggi nazionali, rischiano di mettere in pericolo le riaperture in tutta la nazione: come dire, ‘io spalmo, mi salvo io, e gli altri chi se ne frega’. Non solo non si riesce ad imparare dai propri sbagli, ma si persevera in una condotta che ha ricadute negative su tutta la nazione”.
“Ritengo che la situazione sia grave e che le forze politiche, trasversalmente, dovrebbero a questo punto agire compatte per mettere un punto alla inadeguata gestione della sanità in Sicilia. Sarebbe doveroso farlo in ogni caso, ma ancora di più, se possibile, in un momento delicato come questo”, conclude il deputato dem, Santi Cappellani.
Nulla di tutto questo per il Dasoe, il Dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico, intervenuto al Quotidiano di Sicilia. “Il Ministero della Salute richiede che i dati relativi ai decessi vengano comunicati entro il giorno successivo a quello in cui l’evento viene accertato dal territorio. Nella pratica tuttavia può frequentemente trattarsi di decessi che si sono verificati anche in un lasso di tempo precedente rispetto a quello in cui avviene la segnalazione (ad esempio nei casi di decessi avvenuti non in ambito ospedaliero ma a casa)”.
“Al riguardo è stato formalmente – aggiunge il Dipartimento regionale – richiesto al Ministero della Salute di fornire indicazioni a tutte le regioni sulla dinamica di comunicazione sulla base dei tempi che intercorrono realmente tra la data del decesso e quella di segnalazione. Nelle more la Regione Siciliana nel voler assicurare massima trasparenza e completezza d’informazione indica, nel Bollettino giornaliero, anche la data effettiva del decesso, a differenza delle altre regioni che riportano solamente il numero di decessi complessivi comunicati giornalmente senza precisare la data a cui gli stessi risalgono”.
“Il Dasoe – conclude – dallo scorso mese di ottobre ha inserito nel Bollettino settimanale la nota metodologia esplicativa delle modalità di comunicazione dei decessi secondo i criteri sopra esposti”.
Da quanto riferisce il Dasoe al Quotidiano di Sicilia, sia l’Istituto superiore della Sanità che il Ministero della Salute non hanno mai sollevato contestazioni sulle modalità di trasmissione dei dati.