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Morto Bussotti, cordoglio del Teatro Massimo di Palermo

Il Teatro Massimo di Palermo partecipa al cordoglio per la morte di Sylvano Bussotti, compositore, artista poliedrico e uomo di grandissimo ingegno e creatività ed esprime la sua vicinanza al suo compagno di vita e di lavoro Rocco Quaglia.

“Una personalità grandissima – commenta il sovrintendente del Teatro Massimo Francesco Giambrone – un artista straordinario ed eclettico, che con sguardo acuto e anticonformista ha saputo guardare con profondità al nostro tempo, regalandoci creazioni indimenticabili nelle più diverse espressioni artistiche”. “Sono molto addolorato – prosegue – mancherà molto la sua curiosità, la ricchezza dei suoi linguaggi nella musica, sulla scena e nel pensiero contemporaneo. Ci accingevamo a celebrare i suoi 90 anni ospitando nella stagione 2022 il suo allestimento storico di Simon Boccanegra di Verdi”.

Tantissime le sue presenze al Teatro Massimo di Palermo e le iniziative programmate, a partire dall’omaggio alla sua attività di compositore tenutosi nel 2015, quando in collaborazione con il Conservatorio di Palermo si è tenuto un concerto per ricordare “La passion selon Sade”, eseguita in prima mondiale il 5 settembre 1965 presso il Teatro Biondo per la Settimana Internazionale Nuova Musica. Ma ricordiamo anche gli spettacoli di cui aveva curato la regia al Teatro Massimo: regia scene e costumi di “Billy Budd” di Ghedini, di “Gianni Schicchi” di Puccini e del balletto “I sette peccati” nel 1969, regia per “La Cecchina” di Piccinni nel 1975, per “Otello” di Rossini nel 1980, per “La clemenza di Tito” di Mozart nel 1981, regia e scene per “La fanciulla del West” nel 1981, regia scene e costumi per “Il barbiere di Siviglia” nel 1983. A Sylvano Bussotti, proprio in quanto simbolo eccellente di un secolo musicale, Francesco Giambrone, aveva chiesto nel 2009, in qualità di sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, una composizione in prima esecuzione assoluta, da eseguirsi sotto la direzione di Zubin Mehta per l’inaugurazione del nuovo Teatro dell’Opera di Firenze e nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.