Il mondo dell’Istruzione e della Cardiologia siciliana è in lutto per la morte di Giuseppe Oreto, professore ordinario dell’Università di Messina e stimato uomo di cultura.
Due i libri che lo hanno reso famoso in ambito accademico e medico anche a livello internazionale: “I disordini del ritmo cardiaco” e “L’elettrocardiogramma, un mosaico a 12 tessere”. Ci sono, poi, le opere di poesia, altra grande passione del professore: si distinguono, tra queste, la raccolta “Domina Donna Dono” dedicata alla moglie (Maria Pia Calabrò, anche lei medico) e “Le voci del cuore”.
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Questa la nota dell’Università di Messina, in una fase delicata della sua storia in attesa della nomina del nuovo rettore, “Sotto la sua scuola si sono formati centinaia di cardiologi che hanno avuto modo di apprezzare le immense doti umane e scientifiche che hanno caratterizzato la sua vita professionale”, si legge in un comunicato di UniMe.
Tanti i messaggi di cordoglio anche da ex alunni, associazioni e colleghi. Giuseppe D’Ambrosio, per esempio, lo definisce “grande maestro di cardiologia, di vita e di umanità”. E ancora, Claudio D’Angelo scrive su Facebook: “Il giorno della cardiologia piange la scomparsa del professore Giuseppe Oreto, uomo di grande cultura e nobiltà d’animo rara, uno dei maggiori esperti di elettrocardiografia e di aritmie a livello nazionale e internazionale, autore di testi su cui hanno studiato cardiologi di tutta Italia.
Grazie Professore per quello che mi hai insegnato, per il metodo trasmesso, che ho fatto mio e che metto in atto nella pratica clinica di ogni giorno. È stato un grande privilegio essere stato un suo allievo”.
Foto da Facebook