Politica

Morto Vincenzo La Russa, le condoglianze di Nello Musumeci

Vincenzo La Russa, morto a 83 anni dopo una lunga malattia, non era soltanto il fratello maggiore dell’ex ministro Ignazio.


Figlio del senatore paternese del Msi Antonino La Russa, era nato anche lui a Paternò, alle falde dell’Etna, ma era diventato avvocato civilista a Milano, dove il padre, con il finanziere Michelangelo Virgillito, aveva consentito l’ingresso nei salotti meneghini del costruttore paternese Salvatore Ligresti.

In Lombardia Vincenzo La Russa fece i suoi primi passi in politica, aderendo alla democrazia cristiana, cosa che gli fruttò il soprannome di “pecora bianca”: nel 1979 venne eletto consigliere provinciale di Milano e nel 1983 divenne deputato nel collegio di Milano-Pavia. Dopo lo scioglimento della Dc aderì al Ccd, con cui fu rieletto al Senato, stavolta in Sicilia, nel collegio di Caltagirone-Paternò. Da senatore, nel 1994 fu designato come membro dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa di Strasburgo, di cui sarebbe diventato vicepresidente.

Vincenzo La Russa aveva inoltre ricoperto incarichi di prestigio, dalla presidenza dell’Istituto Italo-Cinese a quella di Sai Finanziaria e del collegio sindacale di Innovazione Italia Spa, fino alla vicepresidenza della Sai Agricola.

Giornalista e saggista, oltre che politico e avvocato, era stato autore di diverse biografie di uomini politici: Mario Scelba, Amintore Fanfani, Giorgio Almirante e di una storia della destra “Da Mussolini a Fini”.

“Il motore dell’intera sua vita – ha detto presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci commentando la scomparsa di La Russa – è stato alimentato dalla passione. Per il Diritto, per la politica, per la scrittura”.

“Vincenzo La Russa – ha aggiunto Musumeci – ha lasciato un segno significativo in ciascuno di questi ambiti. A Ignazio, Romano ed Emilia, ai loro cari, il mio abbraccio affettuoso in questo triste momento”.